Da quando avevamo trattato dei temi del DDl Concorrenza ad aprile, il disegno ha macinato più kilometri di un automobilista assiduo. Una delle problematiche che il Governo mira a risolvere è quella relativa alla tariffa unica nazionale per gli automobilisti virtuosi: se siete degli automobilisti corretti che si lamentavano di non avere agevolazioni tariffarie ogni volta che passavate tempo a comparare assicurazioni auto su portali come SuperMoney, forse adesso potrete dirvi (quasi) soddisatti. Secondo il DDL Concorrenza, coloro che trascorreranno 5 anni senza incidenti e con la scatola nera installata nella propria automobile, potranno beneficiare della miglior tariffa media RC auto d’Italia, a prescindere dalla provincia di residenza.
L’On. Leonardo Impegno del PD, uno dei maggiori promotori del DDL Concorrenza, ha proposto che l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni effettui controlli trimestrali sui sinistri e decida di “premiare” gli automobilisti virtuosi che risiedono nelle regioni con costo medio del premio superiore alla media nazionale, con una percentuale di sconto minima tale da cercare di equiparare la tariffa loro applicata a quella delle regioni dove il costo medio del premio è inferiore alla media.
Questo provvedimento tocca marginalmente la Toscana dove i costi medi del premio assicurativo sono tra i più equi, per non dire bassi, d’Italia, salvo qualche eccezione. Il DDL Concorrenza premierà i connazionali campani (specialmente), dal momento che il premio annuo che devono pagare, è triplicato rispetto, per esempio, agli abitanti di Val d’Aosta o Trentino Alto Adige.
Come potrebbe concludersi l’iter del DDL Concorrenza?
A breve dovrebbe arrivare la risposta definitiva sul DDL Concorrenza, votato all’unanimità in Commissione Attività Produttive. Uno dei rischi che si potrebbe correre è quello che la pressione della lobby delle compagnie assicurative possa far affondare la proposta di legge; le compagnie assicurative, infatti, evidenziano alcuni aspetti contradditori della tariffa unica proposta dal DDL Concorrenza: il pericolo di aumento di frodi, il problema della copertura economica (obiezione a cui l’On. Impegno ha ribattutto prospettando un maggior numero di assicurati), che comporta un minor numero d’entrate rispetto al passato, e, infine, la legittimità da parte delle istituzioni statali di poter applicare una norma “vincolante” all’interno del libero mercato dove società private devono stabilire il prezzo delle assicurazioni.