Decontaminazione "verde" delle aree inquinate, se ne parla a Pisa. Dal 16 al 19 giugno, all'Hotel Repubblica Marinara di Pisa, è in fatti in programma il convegno internazionale dal titolo "Environmental Pollution and Clean Bio/Phytoremediation", organizzato dalla sezione di Chimica agraria del dipartimento di Biologia delle piante agrarie dell'Università di Pisa.
Il meeting, a cui parteciperanno esperti provenienti da paesi di tutto il mondo, darà l'opportunità ai partecipanti di confrontare i risultati ottenuti nei diversi settori di intervento e di avanzare soluzioni ecocompatibili ed economicamente sostenibili per una decontaminazione "verde" delle aree inquinate.
Come spiega Riccardo Izzo, docente del dipartimento di Biologia delle piante agrarie e membro del comitato organizzativo del convegno, l'appuntamento pisano sarà l'occasione per fare il punto sulle tecniche di "fitorisanamento", l'insieme dei metodi di recupero ambientale basati sui vegetali nella decontaminazione delle aree inquinate: "L'inquinamento di aria, acqua e suolo è un problema mondiale, con importanti conseguenze per la salute umana e per l'ambiente. Per tutelare il funzionamento e la salubrità degli ecosistemi e per limitare gli effetti negativi sull'umanità, risulta necessario individuare, mettere a punto e perfezionare nuove tecnologie di ripristino ambientale".
Accanto alle tecniche di tipo chimico e fisico, gli esperti hanno individuato alcuni metodi di decontaminazione basati sull'uso delle piante: "Le piante sono capaci di degradare numerose sostanze chimiche inquinanti (metalli, idrocarburi, fitofarmaci) e di accumularne altre, sottraendole alla disponibilità ambientale - continua il professor Izzo - nel corso della loro vita, le piante instaurano anche stretti rapporti con alcuni microrganismi del suolo. Questi organismi, tipicamente funghi e batteri, possono svolgere un ruolo rilevante negli interventi di fitorisanamento, aiutando le piante a superare lo stress dovuto alla presenza degli inquinanti".