Cultura/ARTICOLO

Dedicato a Fernando

Un libro, opere dalle Collezioni Civiche e visite guidate per una giornata dedicata a Fernando Melani

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Fernando Melani, Tre bucati, 1980-81, Pistoia, casa-studio di Fernando Melani
Il 9 ottobre 2010 Palazzo Fabroni aderisce alla sesta edizione della Giornata del Contemporaneo promossa dall’Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani – della quale fa parte dal settembre scorso - con la presentazione del volume di Donatella Giuntoli sull’artista pistoiese Fernando Melani (1907-1985) e con altre iniziative collegate.

L’OPERA DI FERNANDO MELANI
Presentazione del volume di Donatella Giuntoli, edito da GLI ORI
Palazzo Fabroni, salone del primo piano, via Santa 5
sabato 9 ottobre 2010, ore 17.00

Nella nota introduttiva al suo volume su Fernando Melani Donatella Giuntoli scrive:
Le pagine che presento sono nate dalla necessità di trovare un elemento di scambio con quanti si sono avvicinati a Melani e alla casa-studio [di Corso Gramsci a Pistoia]: qualcosa come delle dispense, che si sono organizzate attorno ad alcune opere ed hanno introdotto i vari argomenti. Questo spiega il carattere elementare e un poco didattico, che ho voluto conservare, perché non mi sono proposta un’opera critica, né tanto meno esaustiva, ma una specie d’introduzione ai contenuti di Melani. Credo in ogni modo che il testo possa avere la funzione di guida attraverso la complessità delle tematiche, in vista di elaborazioni future.
La biografia di Melani che ho voluto arricchire non rende tuttavia giustizia degli aspetti aneddotici, relativi alla persona, che varrebbe la pena tenere presenti come integrazione necessaria a quello che altrimenti risulta un po’ troppo simile a uno studio critico. Senza nulla togliere al Melani artista, visto al microscopio, mi permetto di aggiungere a parte delle considerazioni a misura d’uomo, il quale è sempre inserito in un contesto specifico.
Se ne derivasse la sensazione che è Melani a farne le spese, si tenga presente che a farne le spese è un’intera situazione: quella peculiare, locale, cui fanno riscontro altri personaggi, e un’intera generazione, scrivente compresa.
Il volume - pubblicato dalla casa editrice Gli Ori di Pistoia - contiene i contributi di Bruno Corà e Renato Ranaldi ed è corredato da un CD contenente le immagini a colori delle opere di Melani citate da Donatella Giuntoli nel suo testo volume e una selezione di altre.
Fernando Melani nasce il 25 marzo 1907 a S. Piero Agliana, in provincia di Pistoia. Secondo di due fratelli, Fernando è ancora un ragazzo quando vede naufragare il matrimonio dei genitori, Piero Melani e Giovanna Valiani; trascorre l’adolescenza con la nonna e una zia nubile.
Lasciato in tronco il Ginnasio, si rivolge allo sport, in particolare al tennis, di cui diviene praticante in tornei di serie B. Nel frattempo si produce la dispersione del capitale paterno e Melani s’impegna a dirigere la fornace che la famiglia possiede nei pressi di Agliana. A questo momento risalgono le letture di economia, “per rendersi conto di come si può pervenire all’esaurimento di un patrimonio”.
Allontanato dalla propria abitazione dalla guerra, Melani riconquisterà la casa grazie alla rinuncia del fratello alla propria parte, dopo una parentesi in cui presta servizio militare come radiotelegrafista, evita il fronte grazie a un provvidenziale attacco d’itterizia, quindi può far ritorno in Corso Gramsci al concludersi del periodo di sfollamento nei dintorni di Pistoia, che si rivelerà gravido di conseguenze perché è qui che inizia la sua attività di pittore.
Con la guerra Melani ha attuato una “tabula rasa”: recuperati i pochi metri cubi di una serra in fondo al cortile, coltiva la pittura finché può trasferire lo studio nelle soffitte della casa di Corso Gramsci, i cui appartamenti gli procurano il sostentamento grazie a un vitalizio stipulato con gli inquilini.
Dal ‘47 al ‘50 l’attività artistica prende corpo: l’approccio all’arte fin dall’inizio è singolare, secondo all’interesse sorto in lui per la conoscenza scientifica, che va orientandosi e precisandosi. La scrittura quotidiana diventa uno dei capisaldi della ricerca.
Il marxismo di stretta osservanza l’aiuta a orientarsi nella realtà. Della primitiva condizione di benestante Melani conserva l’educazione e la tolleranza che lo mettono un poco al di sopra degli altri. Da tale posizione dà libero sfogo al proprio anticlericalismo, all’insofferenza della pigrizia mentale come d’ogni idealismo.
L’attività di Fernando Melani è documentata da una serie di eventi che comprendono mostre, pubblicazioni e incontri particolarmente significativi.
L’artista muore nel 1985.

Donatella Giuntoli nasce a Pistoia nel 1941. Inizia assai presto l’attività artistica senza l’apprendimento derivato da una preparazione accademica, poiché già in possesso dei dati tecnici e culturali trasmessi dalla famiglia: la madre Egle Marini, gemella di Marino, pittrice; il padre Alberto Giuntoli, pittore e insegnante di disegno.
La risposta a ciò è un precoce distacco dalla pittura, soprattutto se intesa come rappresentazione del vero, a favore dell’uso di materiale cartaceo e di recupero.
Sulla fine degli anni Sessanta trova in Fernando Melani una profonda ragione di frequentazione e di scambio intellettuale. Anche se nel lavoro non emergono segni che richiamano quella ricerca, d'altronde unica e inimitabile, la frequentazione dell’artista pistoiese è forte stimolo intellettuale.
Donatella Giuntoli, che ha dedicato molti anni alla catalogazione e schedatura dell’intera produzione di Melani, ci ha consegnato una straordinaria esegesi. Nel marzo del 1985 è lei stessa a trovarlo, dopo alcuni giorni dalla morte avvenuta nel più completo isolamento.
Donatella Giuntoli muore nell’agosto del 2005.


OPERE DI FERNANDO MELANI NELLE COLLEZIONI CIVICHE

Palazzo Fabroni, sale espositive del primo piano, via Santa 5
sabato 9 ottobre 2010, ore 10.00/18.00

In una delle sale espositive al primo piano dell’edificio settecentesco vengono allestite temporaneamente alcune opere di Fernando Melani dalla collezione permanente di Palazzo Fabroni e dal lascito testamentario disposto da Donatella Giuntoli al Comune di Pistoia e conservato presso la casa-studio di Corso Gramsci.


VISITE GUIDATE ALLA CASA-STUDIO DI FERNANDO MELANI
Casa-studio di Fernando Melani, Corso Gramsci 159
sabato 9 ottobre 2010, ore 10.00 – 11.00 – 12.00 – 15.00 – 16.00

Modesta abitazione nel centro della città, acquistata nel 1987 dal Comune di Pistoia e aperta al pubblico nel 1998 dopo un lungo restauro, la casa-studio costituisce un esempio straordinario di “opera totale”, dove in perfetta unità si riflettono l’intera esperienza artistica di Fernando Melani e il suo itinerario di ricerca e di studio, attraverso i principali movimenti dell’arte contemporanea, dal secondo dopoguerra alla morte, avvenuta nel 1985.
La sua attività, iniziata con la presa di coscienza dell’astrazione, si è evoluta, secondo una visione scientifica del fenomeno artistico, fino ad una elaborazione del tutto personale, dove l’attenzione ai materiali, la speculazione concettuale, la ricerca della dimensione minima, lo avvicinano all’Arte Povera, all’arte Concettuale, alla Arte Minimal.
Fernando Melani ha vissuto e operato nella casa a partire dal 1945, occupando in un primo momento la soffitta al secondo piano dove tutt’ora si ubicano gli spazi che mantengono il senso delle varie attività che vi si svolgevano: lo studio dove era la macchina da scrivere per la parte teorica della prassi artistica; il laboratorio dove si dedicava allo studio dei materiali e realizzava le esperienze. In questi ambienti si trovano le opere databili agli inizi degli anni Sessanta: sperimentazioni sui metalli, lamiere e fili di ferro che pendono dai travicelli del soffitto. Verso la fine degli anni Settanta Melani si allarga fino al primo piano dove si trova il soggiorno con il divano, mentre l’attigua biblioteca ospita opere eseguite nei primi anni Ottanta che testimoniano il movimento di progressiva occupazione degli ambienti della casa da parte dell’artista, in un’azione di totale interazione con lo spazio e le opere.
La visita fra cumuli di materiali e di opere sedimentati nel tempo è un percorso intenso e ricco di suggestione, lungo la traccia del pensiero di questo straordinario protagonista dell’arte del secondo dopoguerra.
La partecipazione alle visite guidate è gratuita, ma è richiesta la prenotazione. A ciascuna visita guidata può partecipare un massimo di 12 persone.

Informazioni e prenotazioni
Comune di Pistoia – Palazzo Fabroni
tel. 0573 371817
fabroni.artivisive@comune.pistoia.it


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