Dalle calamità imprevedibili a quelle evitabili con corrette politiche di conservazione del territorio. Le emergenze territoriali sono uno dei temi che apre la seconda giornata di Internet Festival a Pisa, ospitando alla Scuola Superiore Sant'Anna chi il territorio lo gestisce politicamente e chi lo monitora, anche e soprattutto col supporto delle nuove tecnologie, che permettono una rapida archiviazione e consultazione – soprattutto attraverso strumenti come i Big Data – ma anche di censimento delle zone a rischio.
"Le nuove tecnologie - ha precisato l'assessore alla Protezione Civile della Toscana, Federica Fratoni -sono un alleato fondamentale per la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico. La Regione le sta utilizzando a più livelli, con la consapevolezza che questa è la strada più idonea da perseguire".
La ricerca presentata da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) ha infatti utilizzato svariati strumenti digitali per il monitoraggio sia delle frane, censite in oltre 500mila di cui diverse centinaia attive, sia delle zone a rischio alluvione.
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Innovazione che passa anche attraverso i sistemi d'allertamento In passato, ed ancora oggi in alcune comunità più rurali , passavano le camionette dei carabinieri o dell'esercito ad avvisare delle prossime calamità o, in altri casi, venivano fatte suonare le campane.
Oggi i social network permettono di raccontare in tempo reale la situazione live sul luogo delle emergenze. Ma, contestualmente, aumenta anche il rischio della contaminazione del messaggio, ed è proprio chi scrive sui social che ha un ruolo dalla responsabilità doppia rispetto a quella della 'semplice' informazione. Diventa fondamentale andare oltre alla sola cronaca, inviare – cioè – informazioni utili alla messa in sicurezza con strumenti ancora più efficienti.
"I nostri occhi sul territorio - ha sottolineato Titti Postiglione, responsabile della comunicazione della Protezione Civile nazionale - sono i sindaci che sono l'avamposto della pubblica amministrazione in tutte le zone d'Italia. Stiamo creando una rete di contatti per migliorare ed efficentare le comunicazioni in caso di emergenza, soprattutto considerando che non tutti i comuni hanno la possibilità di poter dare informazioni in tempo reale".
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