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Don Bigalli di Libera: "Cresce il binomio mafie-disuguaglianza"

L'associazione presieduta da don Ciotti sarà tra le protagoniste dell'edizione 2015 di Novo Modo con incontri su mafia e disuguaglianza

/ Redazione
Lun 19 Ottobre, 2015
don Andrea Bigalli Libera

Da sempre impegnata nella lotta a qualsiasi forma di disuguaglianza, Libera sarà presente a Novo Modo 2015 con diversi panel caratterizzati dal binomio disuguaglianze-mafie. L'associazione, che porterà all'auditorium di Sant'Apollonia anche il presidente Don Luigi Ciotti, parteciperà - come scrive in una nota - "per costruire contesti e comunità che si ritrovano in un sistema equo, giusto e rigenerativo, dove la legalità è la scelta giusta, oltre che conveniente". 

Un impegno che parte dal senso di responsabilità singola che si estende a risposte collettive capaci di dimostrare che con processi etici e responsabili si possa costruire una società giusta e corresponsabile. Necessità ribadita da don Andrea Bigalli, coordinatore di Libera per la Toscana, durante la presentazione dell'edizione 2015 di Novo Modo.

Don Bigalli, quali sono le disuguaglianze che più attanagliano la società al giorno d'oggi?
Le disuguaglianze sono quelle dell'accesso ai diritti sul lavoro ed ai servizi senza oneri particolari, ma ci sono disuguaglianze che stanno insistendo a livello culturale. Dove cresce l'ignoranza cresce anche la povertà, ad essa strettamente legata. Siamo una società sempre più classista, non con gli stessi parametri dell'800, ma con dinamiche diverse. Diventa sempre più difficile garantire alle nuove generazioni un miglioramento alle condizioni generali della vita rispetto a quella precedente. Questo ci porta a pensare che il futuro sarà ricco di incognite e con la povertà infantile che cresce ci sarà davvero molto da investire se dobbiamo riassettare questa società.

Nelle disuguaglianze le mafie ci sono, ma come è possibile sconfiggerle?
Innanzitutto bisogna ricordare che le mafie si possono sicuramente sconfiggere, ma deve innanzitutto crescere un clima culturale che li consideri inaccettabili e profondamente repellenti anche le logiche, che non ci faccia affari attraverso i meccanismi dell'economia e delle pubbliche amministrazioni.
Le mafie oggi, spesso, non prestano più a tassi di usura, ma fanno un 'baratto' in cambio di altri tipi di favori, facendo passare culturalmente il messaggio che risulta una presenza tutto sommato accettabile. Ma le mafie chiedono sempre qualcosa in cambio, cioè la dignità, l'onestà ed in generale il futuro, perchè poi si fanno forza del loro potere di ricatto.

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