SleepActa, è una spin-off dell’Università di Pisa, che ha elaborato un modo innovativo, semplice e non invasivo di studiare il sonno. Grazie a un nuovo algoritmo, basato su reti neurali artificiali, la startup è in grado di offrire a medici e ospedali un servizio di analisi del sonno e di refertazione automatica tramite braccialetti activity tracker indossabili. Lo studio utilizza i dati raccolti 24 ore su 24 dai braccialetti sempre più diffusi tra gli appassionati di fitness. Il medico dovrà solo abbinare il braccialetto del paziente a un computer e dopo una settimana potrà sincronizzarlo per inviare i dati al server SleepActa e ottenere così il referto via email in pochi minuti.
Professor Faraguna com’è nata l’idea di SleepActa?
È nata dopo quattro anni di ricerca universitaria, abbiamo trovato questo algoritmo che abbiamo chiamato ‘SleepActa’ appunto e ci siamo accorti dalle collaborazioni che stavano nascendo che la cosa poteva interessare un numero di persone superiore a quello che riuscivamo a gestire in ambito di ricerca. Allora abbiamo deciso di strutturare un servizio attorno a questo algoritmo.
Come funziona SleepActa e soprattutto a chi la può usare?
Dovrebbe essere utile a un terzo della popolazione italiana perché purtroppo gli insonni rappresentano il 30 per cento degli italiani in età adulta. Sono tutte persone che hanno un disturbo del sonno e l’insonnia è il più frequente. Dovrebbero ricorrere a una diagnostica semplice dei disturbi del sonno. I nostri ‘clienti’ usando un termine aziendale non sono direttamente i pazienti, ma gli ospedali, gli ambulatori, i medici che se ne vogliono dotare. Noi aiutiamo i medici a diagnosticare i disturbi del sonno della popolazione mettendo a disposizione un referto che si genera automaticamente grazie a un ‘braccialetto’ e al medico non resta che valutare il referto, è un supporto alla diagnosi.
Attualmente in quanti stanno usando SleepActa?
Quando ci siamo costituiti a gennaio lo usavano circa 30 centri con cui collaboravamo, questo numero nella fase attuale di test si è raddoppiato, adesso sono circa 60 centri.
Se io volessi usarlo come potrei fare?
Dovrebbe rivolgersi a un centro o un medico che si è dotato del nostro servizio e richiedere un esame ‘actigrafico’. L’actigrafo è un braccialetto che misura l’attività, l’assenza di attività è il sonno. Con il nostro algoritmo riusciamo a inserire parametri diversi, come la luce della giornata, l’alba, il tramonto, il pattern di attività in tutta la settimana del soggetto, il tipo di attività.
Che tipo di feedback avete avuto dai medici che usano questo prodotto?
Di recente ci siamo presentati al congresso dell’Associazione italiana medicina del sonno (AIMS) a Bolzano ed è stata la prima presentazione alla comunità scientifica. Nell’occasione abbiamo avuto la prima opportunità di esporci simultaneamente a 500 medici. I feedback sono stati straordinariamente buoni. Quello che noi sapevamo essere il punto di forza del prodotto è stato ampiamente riconosciuto. La caratteristica che piace di più è la facilità di utilizzo e la non-invasività. Oggi se uno va in un centro del sonno per farsi un esame finisce con un sacco di elettrodi appiccicati dappertutto, ai muscoli, al cranio, agli occhi che ovviamente disturbano molto il sonno. Se si vuole misurare l’insonnia non è molto intelligente disturbare il sonno. Per cui la facilità di utilizzo dei braccialettini e la non –invasività è un sicuramente un punto di forza.
State pensando anche ad altre possibili applicazioni in campo medico?
Questa è un’ottima domanda, ho ricevuto recentemente una telefonata da un nutrizionista che è interessato al fatto che il braccialetto stima il consumo calorico di ogni giorno. È un dato che noi forniamo già ai medici, una stima del consumo calorico ogni minuto. Questo aspetto interessa i nutrizionisti e i medici dello sport.
Per informazioni:
https://www.sleepacta.com/