Cultura/ARTICOLO

Dragon Film Festival, a Firenze e Prato il cinema orientale

I film selezionati al festival, diretto da Riccardo Gelli, che si tiene dal 3 all'8 maggio, provengono da Cina continentale, Hong Kong e Taiwan.

/ Elisabetta Vagaggini
Gio 3 Maggio, 2018
Dragon Film Festival

I film da Cina continentale, Hong Kong e Taiwan saranno protagonisti a Firenze e Prato, dal 3 all'8 maggio, alla quinta edizione del Dragon Film Festival, ultima tappa della Primavera di Cinema Orientale, rassegna di festival che guardano ad Oriente, organizzata da Fondazione Sistema Toscana. Il festival si terrà tra cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50r) e il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (viale della Repubblica, 277), la città toscana che ospita una delle principali comunità cinesi in Italia.

In tutto sono quattordici i film, per la maggior parte in anteprima, in programma al festival diretto da Riccardo Gelli per Florence Eurasia Association (FEAA), sostenuto, come di consueto, da Regione, Comune di Firenze e Comune Prato, Museo Pecci e dall'Hong Kong Economic and Trade Office di Bruxelles, tra i primi enti a promuovere il cinema cinese nel capoluogo toscano.

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Le tematiche toccate dai film riguardano i cambiamenti delle società orientali e di come queste si avvicinino o meno alla nostra quotidianità. Il festival si apre e si chiude al cinema La Compgania all'insegna del cinema hongkonghese, espressione di una delle principali industrie cinematografiche al mondo. Apertura giovedì 3 maggio alle 20.30, con la commedia sentimentale “Love Off the Cuff” del regista e scrittore Pang Ho-cheung, che mette in scena le peripezie amorose della coppia composta da Jimmy Cheung e Cherie Yu, rispettivamente gli attori Shawn Yue e Miriam Yeung. Il film chiude la trilogia iniziata con “Love in a Puff” del 2010 e “Love in the Buff” del 2012.

Film di chiusura, domenica 6 maggio alle 20.00, sarà invece il dramma familiare “Mad World” di Wong Chun, premiato come miglior regista esordiente ai Golden Horse Awards del 2016, che, dopo il suo eccezionale debutto, viene già paragonato al nuovo Wong Kar-wai. Il film segue le vicende di Tung (interpretato da Shawn Yue) un tempo brillante uomo d’affari, e della sua battaglia contro il disturbo bipolare che lo affligge. Dimesso dall’ospedale psichiatrico dove è stato ricoverato in seguito a un momento di forte crisi, sarà suo padre a prendersi cura di lui per permettergli di riappropriarsi della sua vita malgrado i pregiudizi che la sua condizione suscita.

Le pellicole provenienti da Hong Kong sono sette, tra cui “29+1” di Kearen Pang, lungometraggio d’esordio della cineasta in nomination quale miglior regista e sceneggiatrice al prossimo Hong Kong Film Awards, che segue la vita, le aspettative e le delusioni di due ragazze alla soglia dei trent’anni, l’action “Chasing the dragon”, del regista Wong Jing, incentrato sulla storia di un immigrato clandestino proveniente dalla Cina che si insinua nella Hong Kong colonizzata dagli inglesi nel 1963 trasformandosi in un spietato ed emergente signore della droga; e “Color of the game” di Kam Ka Wai, che racconta di Da Hua, Ah Chun e pochi altri che si ritrovano coinvolti in avventure selvagge e pericolose quando vengono scoperti in uno scontro tra la polizia della Cina continentale e i banditi di Hong Kong; “Adieu”, pellicola drammatica di Kenneth Lau (06/05), presenta tre toccanti storie di vita, portando il pubblico in un viaggio di riflessione sulla vita e la morte.

I film provenienti dalla Cina continentale sono selezionati in collaborazione con il Beijing International Film Festival: tra i titoli da segnalare “Ghost in the Mountains” di Yang Heng (05/05), presentato nella sezione Panorama al 67esimo Festival di Berlino che racconta in un viaggio tra gli altipiani cinesi di Lao Liu, che dopo dieci anni fa ritorno nel suo villaggio natale sulle montagne della Provincia di Hunan. Qui, scopre che la comunità è quasi del tutto composta da adolescenti allo sbando e anziani e si imbatterà in una serie di persone che fanno parte del suo passato come la sua ex fidanzata, l’amico A Jie che si è messo a frequentare brutti giri legati alla malavita e un uomo, un tempo suo insegnante, divenuto monaco buddista. La dark comedy con “Have a nice day” di Liu Jian 05/05), inoltre, ha esordito in competizione al 67mo Festival di Berlino, aggiudicandosi poi premio per il miglior film di animazione ai 54esimi Golden Horse Awards.  

A rappresentare il nuovo cinema di taiwanese sarà, tra gli altri, un crime thriller main stream come “Who Killed Cock Robin”, scritto e diretto da Cheng Wei-hao, vincitore dei riconoscimenti per miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista al 54th Golden Horse.

Per quanto riguarda le proiezioni al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, da segnalare l'action movie “Chasing the Dragon” in programma lunedì 7 maggio e “Aftershock” il capolavoro del maestro cinese Feng Xiaogang. Martedì 8 maggio sarà invece proiettata in replica la commedia romantica “Love Off the Cuff” seguita da “Welcome to the Happy Days” del regista Gavin Lin, commedia taiwanese diventata un caso cinematografico in patria, visto il grande successo di pubblico ottenuto.

In programma anche una mostra a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, “The impossible Black Tulip”, a cura di Livia Dubon, che esplora il concetto di appartenenza. Il titolo fa riferimento alla prima mappa del mondo cinese conosciuta nello stile europeo: stampata in Cina su richiesta dell'Imperatore Wanli nel 1602, che fu progettata dal missionario italiano Matteo Ricci, Zhong Wentao e dal traduttore Li Zhizao. È nominata “Impossible Black Tulip" per la sua “rarità, importanza ed esotismo". Attraverso l’esposizione delle opere dei tre artisti di Macao Eric Fok, Gue Jie CAI, Ka Long Wong l’esposizione mira a esplorare l'area grigia tra ciò che è cinese e ciò che è europeo, riconoscendo le continuità e le interruzioni tra le due culture, al fine di sfidare le idee di esotismo e stimolare la conoscenza dell’altro. La mostra sarà visitabile fino al 3 giugno (ingresso gratuito dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30, chiuso domenica e lunedì).

Per informazioni:
www.dragonfilmfestival.it

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