Made in Toscana/ARTICOLO

E’ bici-boom a Firenze

Sono 40226 quelle vendute in tutta la provincia, Sorpasso delle due ruote sull'auto

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
40226 biciclette vendute a fronte di 33.364 auto immatricolate in provincia di Firenze, 7852 bici a fronte di 6514 auto nella città di Firenze. E’ lo storico sorpasso delle due ruote sull’auto nel 2013 a Firenze e provincia che fa seguito al dato nazionale che per la prima volta dopo 48 anni vede in Italia 1.748.000 bici vendute rispetto a 1.450.000 automobili. L’Italia della mobilità è cambiata e riscopre la bicicletta, sempre più mezzo di trasporto urbano quotidiano e non solo veicolo di sport e svago. E Firenze non fa eccezione e non a caso si trova in cima alle classifiche nazionali per la ciclabilità (con Bologna, Padova, Torino, Venezia-Mestre e Verona è tra le aree urbane che hanno investito di più e creato le precondizioni perché sempre più persone potessero lasciare a casa l’auto e inforcare le due ruote).

Firenze è oggi tra le realtà più virtuose a livello italiano, ha importanti margini di ulteriore miglioramento, una crescita della ciclabilità che può portare la città del Giglio a livelli europei arrivando al 15%. Firenze è tra le prime città in Italia ad aver puntato sull’anello di piste ciclabili sui viali di circonvallazione
e negli ultimi anni ha aumentato considerevolmente gli spazi dedicati alla bicicletta. Due elementi su tutti ne fanno oggi città virtuosa per i ciclisti: la grandi aree pedonali, la sicurezza stradale per chi va in bici, e, come raro caso di intermodalità italiana, l’aver ammesso il trasporto di bici sulla tramvia. E’ molto interessante, a conferma del trend nazionale, vedere come i fiorentini utilizzino la bici soprattutto come mezzo di trasporto quotidiano, più che per sport o svago, e c’è un’incidenza forte verso il centro storico in particolare, oltre ad un forte pendolarismo treno+bici dalla vasta area metropolitana per percorrere l’“ultimo miglio”. La ciclorivoluzione, complice anche la crisi, può essere ancora più consistente e i ciclisti ritengono indispensabile la sicurezza, soprattutto in città, per un uso ancora più massiccio della bicicletta: il 43% vuole più itinerari protetti e il 42% sollecita comunque una riduzione del traffico veicolare e una viabilità meno pericolosa. 

“Dopo decenni in cui Governi e Ministri competenti hanno guardato allo sviluppo delle città sotto gli effetti del predominio culturale dell'automobile – ha spiegato D’Angelis, che ha la delega del Governo e del Ministro Lupi per la sicurezza stradale e la riforma del Codice della Strada – dedicandogli attenzioni, risorse e infrastrutture viarie, è giunto il momento di cambiare pagina. C'è un bel videomessaggio che ci fanno arrivare gli italiani che non ne possono più di città inquinate e servizi pubblici inadeguati, e riguarda la ciclorivoluzione e il boom delle biciclette sempre più mezzo di trasporto urbano quotidiano. I dati, nazionali e fiorentino, sono clamorosi e vanno sostenuti con nuove politiche dedicate agli utenti vulnerabili della strada. I Mondiali di Ciclismo sono una straordinaria occasione non solo di sport, ma anche per dedicare maggiore attenzione alla sicurezza delle sempre più persone che scelgono la bici e lasciano a casa l’auto. Dobbiamo dare risposte a questa forte domanda di nuova mobilità con la riforma del Codice della Strada, che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, insieme al Parlamento, affronterà nelle prossime settimane con particolare attenzione a ciclisti e pedoni. La strada del Governo è quella di favorire la realizzazione di corsie ciclabili, inasprire le sanzioni per chi guida sotto effetto di alcool o droghe, senza dimenticare che diritti e doveri valgono per tutti e anche i ciclisti devono essere più responsabili e condividere le misure di prevenzione e sicurezza adottando dispositivi e sistemi di segnalazione”.