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Economia, crisi senza fine "E' un bollettino di guerra"

Il rapporto semestrale di Confesercenti Firenze snocciola numeri e percentuali al ribasso. Il presidente Gronchi: "Nulla sarà più come prima"

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
crisi economia negozi supermercati
Una sfilza di dati assoluti e numeri percentuali al ribasso con qualche timido segnale positivo. Sfogliare, anche se solo virtualmente, le pagine del rapporto semestrale di Confesercenti Firenze sull'andamento dell'economia non mette certo di buonumore. L'osservatorio economico sulla provincia fiorentina conferma che la crisi continua a mordere e la luce in fondo al tunnel è ancora lontana. Sembrano lontanissime le parole di fiducia espresse mesi fa dall'allora presidente del Consiglio Mario Monti.

L'analisi fa un quadro esaustivo della situazione. Snocciola grafici e valutazioni relative al consuntivo 2012, il congiunturale al 31 marzo e le previsioni al 30 settembre. Si confermano, in modo significativo, cali di fatturato in tutti i territori della provincia ( “maglia nera” per Empolese Valdelsa e Mugello) e nella maggior parte delle categorie merceologiche ( in picchiata moda, libri, agenzie immobiliari; si salvano, ma solo in “zona Cesarini” ristoranti, telefonia, intimo, commercio all’ingrosso).

“I dati che riguardano l’economia - commenta il presidente di Confersercenti Firenze Nico Gronchi - sono ormai quasi un bollettino di guerra: la ripresina autunnale di cui, ormai da giorni, parlano autorevoli economisti, confortati anche dalle previsioni di alcuni istituti internazionali, si allontana inesorabilmente”. Gronchi mette in guardia anche dai facili annunci sulla ripresa e invita a guardare in faccia la realtà. “Bisogna avere il coraggio di guardare le cose come sono. E' inutile e pericoloso illudere famiglie ed imprese; la strada è ancora in salita, e, comunque, dobbiamo avere la consapevolezza che, anche una volta superata la fase di decrescita, niente sarà più come prima”.

Ma allora quali soluzioni per ripartire? “Bisogna mettere mano alla emergenze economiche e sociali – dice - con un decreto-shock che metta insieme, in un unico provvedimento, l’insieme di quelle riforme strutturali (mercato del lavoro, fisco, organizzazione dello stato, semplificazione adempimenti, energia) di cui si parla molto senza che, alle parole, il più delle volte, seguano fatti concreti”.

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