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Ecosistemi Digitali, 100 esperti 'scrivono' il turismo del futuro

Big data, accoglienza, narrazione ed autenticità i temi che sono stati trattati alla Fortezza da Basso di Firenze, nel corso dell'evento promosso da Mibact, Mise e organizzato da Regione e Toscana Promozione Turistica

/ Redazione
Sab 2 Dicembre, 2017
ecosistemi digitali

Il turismo italiano cresce in 'rete' e grazie alla 'rete', attraverso un lavoro condiviso sulle strategie per il digitale da mettere in atto a livello nazionale. Sta in queste poche parole il senso di 'Ecosistemi digitali', l'evento promosso da Mibact, Mise, Conferenza delle Regioni e organizzato da Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica che si è tenuto ieri alla Fortezza da Basso di Firenze. 

Oltre 100 esperti di settore e figure apicali della pubblica amministrazione si sono confrontati in un town meeting su tre temi cruciali big data, accoglienza, narrazione e autenticità.

"Purtroppo la distanza tra le potenzialità dei nuovi strumenti digitali e le nostre capacità di metterli in atto resta ancora ampia - ha detto l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo. Tra i territori c'è ancora un comportamento a macchia di leopardo: ce ne sono di propositivi e proattivi ed altri, invece, che ancora non ne comprendono importanza e portata. Occorre essere attori e non soltanto spettatori, questo lascerebbe aperto il campo a trasformazioni che non saremo in grado di governare. La trasformazione in atto – ha concluso - non si può frenare, però possiamo cercare di condizionarla e prevederla. Questo è il terreno sul quale diventa indispensabile muoverci, con progettualità condivisa ed assunzione di responsabilità".

"Dal confronto maturato ad Ecosistemi Digitali – ha aggiunto il direttore di Toscana Promozione Turistica Alberto Peruzzini - sono emersi spunti significativi. Sul lato dell'accoglienza le migliori best practices presentate sono quelle che hanno sviluppato un contatto diretto con chi vive in quel determinato territorio, fattore che, per una regione come la Toscana diventa un'esigenza essenziale in termini di promozione turistica. Su quello della narrazione emerge la necessità di lavorare su forme di turismo innovative, fare uno sforzo per uscire dallo stereotipo e individuare soggetti diversi capaci di raccontare in modo autentico la propria esperienza. Infine, riguardo ai big data, diventa indispensabile non soffermarsi sul mero dato quantitativo ma puntare sull'analisi qualitativa: dove va, dove spende il turista, cercare di spingerlo a seguire un itinerario che rappresenta l'essenza di un determinato territorio".

Secondo il direttore esecutivo di ENIT Giovanni Bastianelli, "la prima cosa che colpisce seguendo il lavoro svolto a Ecosistemi Digitali è la coerenza con il dettato del piano strategico nazionale del turismo. Un punto sul quale insistere è sfruttare l'orgoglio di raccontarsi da parte di chi vive in un determinato territorio per stimolare il turista. Una spinta dal basso che può incidere in modo determinante sullo sviluppo del settore".

"Il digitale – ha detto Francesco Palumbo, direttore generale MiBACT - è il settore più importante a livello mondiale dal punto di vista economico. E il turismo si è adeguato in tal senso. In Italia c'è ancora molto da fare. Il tema dei big data ad esempio diviene decisivo: per gestire l'overbooking, per sapere come si muoveranno i turisti e adeguare l'offerta. In altri paesi si investe molto in termini di soldi e tempo, l'Italia deve organizzarsi. Ad esempio, abbiamo un patrimonio archeologico straordinario e l'utilizzo di strumenti digitali aprirebbe possibilità di promozione e valorizzazione incredibili".

Connettività, reti, servizi, 5G, sono i punti analizzati da Alessio Beltrame, capo segreteria del Sottosegretario di Stato Antonello Giacomelli. "Dobbiamo abbandonare la logica del lavoro limitato al proprio orticello e ‘costringerci' a fare sistema. In tema di digitale diventa un elemento fondamentale. Il nostro impegno in questo momento si sta concentrando sulla realizzazione di una banda ultralarga per arrivare in tutti quei comuni, 7700, in cui questa fatica ad arrivare per logiche di mercato. E questo diviene cruciale in tema di turismo. Siamo partiti a luglio con Wifi Italia, con soggetti pubblici, adesso vogliamo abbracciare anche il privato. Questo è un passo decisivo dal punto di vista dello sviluppo turistico. Eppoi non dimentichiamo il 5G, sul quale stiamo sperimentando in 5 città, tra cui anche Prato. Un sistema che trasformerà radicalmente tutti gli aspetti della nostra vita".