Si è conclusa con oltre 25.000 visite la tredicesima edizione del Pisa Book Festival. Come ogni autunno la kermesse dedicata dalla città della torre pendente all’editoria di progetto – e ospitata al Palazzo dei Congressi dal 6 all’8 novembre – ha rispettato le attese, facendo registrare numeri sempre più incoraggianti: ai 150 editori presenti e agli oltre 200 eventi, si aggiungono i 500 ospiti nazionali e internazionali, e un totale di oltre 100.000 titoli in vendita; dati capaci di dar vita a una manifestazione che anche nelle parole degli editori si conferma ogni anno che passa come uno dei più importanti momenti di confronto col pubblico, rimanendo al contempo una delle (poche) fiere capaci di ripagare le case editrici dell’investimento costituito dalla partecipazione stessa.
Oltre agli autori scozzesi, ospiti d’onore, l’appuntamento di quest’anno verrà ricordato per la notevole presenza di ospiti internazionali. Hanno presentato i loro libri scrittori francesi, inglesi, marocchini, angolani e bosniaci. Tra questi ricordiamo Fouad Laroui, Saša Stojanović, Anthony Cartwright e Ondjaki. Il festival si conferma inoltre un’importante vetrina a livello nazionale, numerose le anteprime lanciate dal 6 all’8 novembre, da Dacia Maraini e Marco Malvaldi fino ad arrivare a Marcello Fois.
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Tra i titoli più venduti della tredicesima edizione ci sono Il meraviglioso viaggio di Octavio di Miguel Bonnefoy, La mia vita, le mie battaglie libro-intervista di Dacia Maraini a John Farrell, e Il baule di Conrad di Dario Pontuale. Buona anche la partecipazione di pubblico agli incontri e ai reading: tra questi segnaliamo il notevole successo riscosso da Giulio Scarpati, che ha letto dei brani da L’anno della lepre di Arto Paasilinna, così come il forte interesse per la lettura in inglese e italiano del capolavoro di Stevenson, The strange case of dr Jekyll and Mr Hyde, interpretato dagli scrittori Luca Ricci e James Robertson.
L’appuntamento col Pisa Book Festival è ormai una vera e propria tradizione anche per i traduttori italiani, grazie al Translation Day curato da Ilide Carmignani, il cui tema centrale, quest’anno, è stato la traduzione della letteratura postcoloniale e della diaspora, con incursioni nella poesia, grazie al Meridiano di Wallace Stevens, e negli albi illustrati per ragazzi.