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Emergenza abitativa in Toscana, l’invenduto c’è ma manca un piano casa

L’emergenza abitativa in Toscana sembra beffarsi dei cittadini: 7.300 le unità invendute ma la Regione non ha ancora predisposto un piano casa

/ Redazione
Mar 28 Ottobre, 2014

La casa, oltre che una necessità, è un diritto primario per ogni cittadino italiano che voglia condurre la propria esistenza con dignità. Per questo motivo, l’acquisto di una casa è sostenuto sia dallo Stato, che mette a disposizione bonus o fondi di sostegno per le categorie in difficoltà, sia dalle agevolazioni presenti in rete, dove è possibile comparare Mutuo Arancio di ING Direct con i piani di CheBanca! o di altri istituti di credito e scegliere in comodità il finanziamento per la casa più conveniente e meno gravoso.

Ciononostante, così come dichiara l’assessore e vicepresidente Stefania Saccardi, sono ancora parecchi gli italiani senza un tetto sopra la testa anche in quella culla di civiltà che dovrebbe essere la Regione Toscana. Qui anzi l’emergenza abitativa si presenta come una beffa: agli occupanti storici, concentrati perlopiù nel capoluogo di Firenze e costretti a spostarsi da un edificio all’altro o a arrangiarsi sulle strade, corrispondono, infatti, paradossalmente, circa 7.300 unità abitative invendute e vuote.

“Il bacino dell’invenduto in Toscana” prosegue l’assessore, “è stimabile in 7.300 unità. Le risorse disponibili per il 2014, riguardano, tra gli altri, interventi straordinari per la riduzione del disagio abitativo per cui sono stati stanziati 3milioni 621mila 510 euro; il fondo per l’integrazione dei canoni di locazione e misure per la prevenzione dell’esecutività degli sfratti per morosità con contributi regionali rispettivamente di otto e quattro milioni di euro”.

Guardando al caso specifico di Firenze, poi, l’emergenza abitativa coinvolge diversi attori del mercato immobiliare. In via Gabriele D'Annunzio a campo di Marte, ad esempio, all’interno di un complesso residenziale parzialmente invenduto o adibito a locali commerciali, Casa Spa ha iniziato lo scavo per la realizzazioni di alloggi Erp presentati dall’allora sindaco Renzi come edifici innovativi ad alto risparmio energetico.

Lo stesso vale per alcuni locali di via Panciatichi al fianco dell'Iti Leonardo Da Vinci, lasciati vuoti o incompiuti e circondati da deserto abitativo, e per la Galleria Commerciale di Santa Maria Novella, tra i complessi costruiti ma non ancora popolati del centro fiorentino. Il fatto che si tratti di locali predisposti al commercio, non sarebbe un impedimento, poiché è possibile, se gli Enti pubblici lo volessero, ricorrere alla riconversione di negozi in abitazioni.

E intanto si aspetta da un lato, il recupero delle ex caserme, per esempio della ex Lupi, da cui potrebbero arrivare tanti alloggi da azzerare quasi l’intera emergenza abitativa in Toscana, dall’altro il ripristino e la messa in sicurezza di quasi 1.000 alloggi con gravi carenze strutturali, per cui sono stati stanziati già 10 milioni di euro finalizzati alla ristrutturazione.

7.300 locali abitabili da destinare ai senza casa e uno stanziamento cospicuo per evitare gli sfratti, per la riconversione e per la rimessa in sesto di diversi edifici ci sono, ma ancora non si vede alcun Piano Casa che renda operative le direttive preannunciate. Si aspetta, quindi, e impazientemente, l’azione degli enti regionali e comunali, affinché mettano fine, per il bene dei cittadini, a un’emergenza abitativa ormai insostenibile.