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Europa in Toscana: il tour sui fondi europei fa tappa a Prato

Dal progetto Più di innovazione urbana agli incentivi per le imprese fino ai finanziamenti per il Pecci, ecco come i fondi dell'Ue hanno aiutato la città

/ Redazione
Mar 18 Dicembre, 2018
Prato

Quartieri risanati, fondi per i musei, incentivi per le imprese. Sono solo alcuni dei progetti realizzati grandi ai fondi europei a Prato, dove oggi si è tenuta la terza tappa del tour “L’Europa in Toscana”, con cui il presidente della Regione, Enrico Rossi, sta raccontando sui territori le iniziative nate grazie ai finanziamenti dell’Ue.

"Sembrava che i fondi europei – dice il presidente Rossi – non potessero essere utilizzati per ristrutturare la città. Ma abbiamo spiegato che questo avrebbe creato le condizioni per la crescita e il lavoro. Grazie all'Europa realizzare tante iniziative di qualità: far rinascere quartieri che siano occasione anche di sviluppo, investire in cultura, sostenere l'innovazione delle aziende. Certo servono istituzioni attente ed imprese pronte ad investire ed approfittare dei contributi messi a disposizione, ma in Toscana l'abbiamo saputo fare, tant'è che abbiamo speso anche le risorse che altri non hanno saputo utilizzare, aggiungendo poi ulteriori fondi regionali".

 

La tappa pratese del presidente Rossi è iniziata alla Ciampolini di Galciana, tintoria storica che grazie ai 100mila euro del fondo per lo sviluppo regionale dell’Europa (e ai 475mila euro aggiunti da Stato e Regione) ha sostituito la ramosa, il macchinario che serve ad asciugare i tessuti dopo che sono stati tinti, risparmiando così del 23% sui consumi e 10 tonnellate in meno di anidride carbonica disperse in aria.
Dalla tintoria alla produzione di tessuti e filati. Alla Manteco di Montemurlo, che dal 1943 produce stoffe qualità, l'Europa ha offerto attraverso la Regione il proprio aiuto: dal 2016 più di 1 milione di contributi ripartiti su diversi progetti, che a guardare gli investimenti attivati diventano il doppio.

Dalle aziende alla riqualificazione dei quartieri: l'esempio a Prato arriva dal Macrolotto zero, un tempo cuore produttivo a ridosso del centro storico ed oggi quartiere dove vivono gli immigrati di origine cinese. È stata la terza tappa stamani. Con 5,7 milioni, la metà risorse europee, ed un costo complessivo che supera gli 8 milioni e mezzo saranno risistemate via Pistoiese, dove nascerà anche una ciclabile, e via Giordano, saranno realizzati giardini e parcheggi e uno spazio all'aperto per il tempo libero e lo sport. Il Più, il progetto di innovazione urbana, prevede anche una medialibrary e uno spazio coworking per i liberi professionisti. Su 900 metri quadri della storica fabbrica Forti, abbandonata da tempo, nascerà un mercato metropolitano al coperto dove si potranno acquistare i prodotti a chilometri zero e di eccellenza del territorio. Il cantiere, il primo del più ampio progetto, si è appena aperto e si dovrebbe concludere entro il 2020.

L'Europa è anche formazione. Non poteva dunque mancare una sosta al Pin, il Polo universitario della Città di Prato, e poi, più tardi, all'istituto Buzzi, dal 1886 storica scuola a servizio del tessile e delle tintorie della città. Sul progetto ecotextile designer sono stati investiti 120 mila euro, la metà dal Fondo sociale europeo. Sono 7 i corsi partiti quest'anno, alcuni gratuiti grazie a i finanziamenti di Regione e Fse, e 35 i laboratori di ricerca che il Pin mette a disposizione.

Il viaggio per raccontare l'Europa non poteva dimenticare il Centro per l'arte contemporanea Pecci, ampliato e rinato grazie a 2,4 milioni di euro provenienti dai fondi europei e contributi pubblici. Un intervento costato complessivamente 3 milioni e 434 mila euro e che ha permesso di realizzare una piccola sala cinema e nuovi spazi per accrescere iniziative e visitatori. Oltre ai contributi destinati al progetto di ampliamento, la Regione aiuta il museo con un ulteriore finanziamento di 800mila euro l'anno.