Ci sono anche tre coppie toscane tra le 24 famiglie italiane bloccate in Congo dal 13 novembre, partite per adottare un bambino e rimaste “prigioniere” a causa di un blocco dei visti voluto dal presidente Joseph Kabila. Purtroppo per adesso la situazione “non si sblocca”, ha dichiarato a TmNews l'ambasciatore italiano a Kinshasa, Pio Mariani, sottolineando che "l'Ambasciata continuerà ad adoperarsi per sollecitare una soluzione, ma la Direzione Generale della Migrazione mostra la massima chiusura”.
Le tre coppie toscane (una di Firenze, una di Pistoia e una di Signa), insieme ad altri sedici italiani hanno inviato un appello al presidente Napolitano perché intervenga presso il governo del Congo per far rientrare in Italia tutti, perché i genitori adottivi non partiranno senza i loro bambini. “Vogliamo tornare nel nostro Paese con i nostri bimbi che hanno già un cognome italiano e sono stati autorizzati alla residenza permanente” hanno scritto le famiglie.
Il caso nei giorni scorsi è stato discusso anche in Parlamento, dove 50 tra senatori e deputati hanno presentato un'interrogazione urgente al ministro degli Esteri, Emma Bonino e a quello per l'integrazione Cecile Kyenge.
Come riporta il Corrierefiorentino, le coppie hanno scritto una lettera aperta anche al ministro Kyenge: “Che colpa abbiamo noi genitori? Forse di esserci fidati del sistema di adozione italiana da Lei stessa presieduto per coronare il nostro sogno di famiglia e poter finalmente conoscere ed abbracciare i nostri figli, strappandoli ad una realtà difficile per dar loro un papà e una mamma? Siamo famiglie in difficoltà consentiteci di rientrare a casa per festeggiare degnamente il Natale tutti insieme”.
Per chiedere un intervento concreto dei due ministri è stato aperto anche un appello sul sito Avaaz.org, che ha già raccolto più di 10mila firme.