"Da qui senza Vittorio non me ne vado": queste le parole di Gabriele Civinini, in una telefonata al fratello Alessio a Pistoia dal Congo. "Non vuole dividere la famiglia: perché è questo che sono diventati in tre settimane lui, la moglie Paola e Vittorio", racconta il fratello Alessio al quotidiano il Tirreno a cui riferisce della telefonata di Gabriele. Sono tre le famiglie toscane bloccate in Africa, partite per adottare un bambino e non ancora tornate a casa, insieme ad altre 20 coppie italiane.
Con i Civini anche una famiglia di Santa Fiora nel grossetano e una di Signa (Firenze). Il medico Guido Tota, fiorentino d'adozione, anch'esso in Congo insieme alla moglie, ha dichiarato a La Nazione: "Vogliamo tornare, ma con i nostri figli regolarmente adottati".
La situazione nel paese africano è degenerata negli ultimi giorni, a seguito di una violenta sparatoria nella capitale Kinshasa, seguita dal massacro di una settantina di ribelli. “Temiamo per l'incolumità nostra e dei nostri figli. Vi prego di aiutarci a sollecitare la Farnesina ad adoperarsi per farci tornare a casa" hanno scritto i genitori adottivi a Rainews. Il premier Enrico Letta ha espresso “vicinanza” alle famiglie e ha detto che il Governo sta lavorando per risolvere la vicenda.
Attualità/ARTICOLO
Famiglie toscane bloccate in Congo "Non partiamo senza i nostri figli"
Ancora tre le coppie toscane in Africa, in attesa di poter ripartire con i bambini che hanno adottato