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Firenze: arriva OpenBilancio e le fatture sono consultabili

E da settembre, promette Renzi, saranno consultabili anche le singole fatture

/ Stefano Prizio
Mar 10 Dicembre, 2013
La rete ci renderà liberi. O forse solo un po' più informati. Nel senso che sul web, quantomeno, l'informazione te la puoi andare a cercare. Funziona così fin dalla nascita di internet, non funzionava così in Italia per la spesa pubblica, quella che - per legge e buonsenso - dovrebbe essere la più trasparente. E pubblica appunto. Ora la spesa pubblica verrà pubblicata, almeno a Firenze, grazie a OpenBilancio, l'ultima estensione di Open Data, il sito inaugurato lo scorso marzo: " La vera spending review la facciamo noi - ha detto il sindaco Matteo Renzi - con questo nuovo sistema i cittadini potranno verificare personalmente, attraverso la rete, le spese del loro comune. Il tutto alla modica spesa di 8.000 euro per la realizzazione della piattaforma informatica, più 3.000 annui di aggiornamento e manutenzione".

WIKITALIA: L'iniziativa del Comune di Firenze è nata insieme alla realtà innovativa di Wikitalia, un'associazione di "appassionati di web e democrazia" che si propone di promuovere e sviluppare strumenti open source per la trasparenza della politica, l'accessibilità dei dati pubblici e la partecipazione diretta e informata dei cittadini. Wikitalia è diretta dal giornalista Riccardo Luna, un esperto di innovazione e rete - ne scrive per La Repubblica e Vanity Fair - con una storia da giornalista sportivo alle spalle (ha diretto anche Il Romanista). Una storia che, trattando qui di traparenza e informazione, merita una digressione: Luna è stato giornalista sportivo, ma d'inchiesta, anche se la sua inchiesta più importante, un j'accuse circostanziato e fedele sul mondo del calcio ante Calciopoli, venne censurata dal Corriere dello Sport. Era il 2003, Luna ricopriva la carica di vicedirettore del quotidiano sportivo e pubblicò la prima puntata dell'inchiesta. La seconda, pure annunciata, non vide mai edicola.

L'INTERFACCIA GRAFICA: Su OpenBilancio è affascinante la presentazione dei dati attraverso una grafica accattivante e induttiva. Tuttavia, almeno per i certosini appassionati dei numeri da spulciare, sarebbe preferibile poter accedere anche ai dati semplici, presentati sotto forma di bilancio classico, ma non aggregati. Entro alcuni mesi, tuttavia, ad ottobre promettono in Comune, saranno disponibili anche i dati grezzi, confrontabili con i dati degli altri comuni.

FIRENZE E GLI ALTRI 8.000: Andrea Di Benedetto il presidente di LinkedOpenData, la società che ha realizzato la piattaforma OpenBilancio, ha spiegato come il portale realizzato raccolga tutti i bilanci, dal 1999 al 2009, degli 8.000 comuni italiani. Firenze ha scelto di essere l'avanguardia della trasparenza pubblicando da subito i suoi dati, ma nei prossimi mesi i dati forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato saranno disponibili, consentendo una comparazione tra le gestioni economiche delle varie amministrazioni comunali.

I DATI "SENSIBILI": Per ora le cosiddette spese "sensibili" non sono reperibili sulla piattaforma, ma si trovano aggregate in insieme generali che le rendono non tracciabili, presto tuttavia, almeno per Firenze, cambierà anche questo. Lo ha promesso il sindaco Matteo Renzi che ha annunciato la possibilità di rintracciare e visualizzare la singola fattura.

CHE SIA VERA TRASPARENZA:
Alcune critiche all'iniziativa, seppure formulate in un contesto generale di plauso rispetto alla scelta di rendere pubblici e facilmente navigabili i dati del Comune, sono arrivate dal consigliere comunale Tommaso Grassi:" Senza dubbio la configurazione grafica semplificata è una iniziativa positiva ma se vogliamo ritenere l'operazione trasparente e così dare maggiori dati ai fiorentini è necessario che non si segua il rigido schema del bilancio che suddivide le spese in Titoli, poi Funzioni e infine Capitoli, ma si inseriscano i dati per singole voci di spesa - questa l'idea del consigliere di SEL - al cittadino interessa sapere non tanto quanti sono stati i trasferimenti di capitale o il costo del personale per la determinata Funzione, piuttosto quanto costa la gestione di un determinato spazio o quanto il Comune investe nel sostegno alla casa, o nei contributi sociali alle famiglie, o per le singole iniziative culturali, fino ad arrivare a sapere quanto costa un direttore o dirigente del Comune o quanto costano le trasferte del sindaco, e quanto costa la comunicazione del Comune e quante sono le spese per la rappresentanza istituzionale. Sarà quindi una questione davvero di trasparenza se verranno messe sull'Open Data tutte le spese ma anche i nomi dei beneficiari e dei soggetti che ricevono soldi dal Comune con l'indicazione dei singoli servizi a cui questi fondi sono finalizzati".