Firenze capitale dei matrimoni, è questa l’evidenza che sta emergendo in questi giorni per l’assessore regionale al turismo Stegano Ciuffo, che in occasione del terzo convegno ‘Destination wedding planners congress’, che sta avendo luogo in questi giorni alla Leopolda, afferma che “ospitarlo ancora una volta in Toscana è una grande opportunità che candida Firenze e la nostra Regione a guidare a livello nazionale il turismo legato ai matrimoni”. Circostanza destinata a trasformarsi sempre più in “un’opportunità per far conoscere ai wedding planners di tutto il mondo le eccellenze del nostro territorio, la nostra ospitalità e la nostra offerta turistica”.
Nel 2015 la Toscana è risultata al primo posto in Italia come destinazione wedding. Regno Unito e USA i mercati da dove proviene oltre il 50 per cento dei futuri sposi che scelgono il territorio toscano per pronunciare il fatidico sì. Ville e agriturismi le location preferite, seguite da castelli e hotel di lusso. “Il turismo wedding – ha ripreso l’esponente di giunta – è un asset strategico della nostra offerta. Già adesso è in grado di generare oltre 107 milioni di fatturato annuo, ma è un settore che può diventare ancora più importante e confermo l’impegno dell’amministrazione regionale per sostenerne la crescita”.
Il ‘Destinazioni wedding planners congress’ arriva in Toscana dopo aver fatto tappa, nelle prime due edizioni, in Grecia e alle isole Mauritius. Sono oltre tremila gli incontri di business in agenda tra oggi e domani. Presenti 150 operatori internazionali, provenienti da 50 paesi.
Nel frattempo a Viareggio è atteso per sabato prossimo, 16 aprile, il primo “sì” oltre i cancelli e le porte di Villa Argentina. Lo storico edificio liberty di proprietà della Provincia di Lucca, restituito al pubblico nel novembre 2014 dopo un lungo e accurato restauro. L'amministrazione provinciale ha infatto concesso la possibilità di unirsi in matrimonio al piano terra della villa. A ospitare la cerimonia sarà la sala degli specchi, sicuramente lo spazio più bello e opulento dell'edificio, dove al soffitto e alle pareti decorate con stucchi dorati in mecca d'argento fa da contraltare il lucente pavimento in marmo nero del Belgio, così come il trittico su tela di Giuseppe Biasi che raffigura un matrimonio persiano.
Foto di Lorenzo Poli e Alessandro Ghedina.