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Firenze, riapre lo Chalet Fontana Torna agli antichi splendori

Frequentato da Rosai e Pratolini, il locale rimesso a nuovo apre a un ricco carnet di eventi di cultura, musica ed enogastronomia. E l'area verde ospiterà un orto biodinamico  

/ Redazione
Lun 2 Marzo, 2015
Chalet Fontana, esterno

Allo Chalet Fontana facevano colazione Rosai e Pratolini. Era frequentato da poeti e scrittori. Guardavano la splendida Firenze dall'alto, bevevano un caffè e discutevano di politica, di filosofia, di arte. Erano gli ultimi decenni del XIX secolo. Di acqua sotto i ponti dell'Arno n'è passata tanta, ma dopo due anni di lavori lo storico locale a due passi da piazzale Michelangelo riapre i battenti.

A restituire lo Chalet Fontana alla città un progetto tutto fiorentino. La struttura è stata rinnovata con un materiale tipico dell'artigianato fiorentino. Lo storico banco bar del Caffè Bistrot, datato 1896, è stato restaurato ad opera delle sorelle Rangoni. L'azienda Monique Lucienne ha curato l'illuminazione. La sala ristorante che si affaccia sul giardino conta 60 coperti e la cucina è stata affidata allo chef Alessio Morelli che propone un menù mediterraneo con la presentazione di piatti vegetariani e una cura particolare per le intolleranze alimentari.

Il nuovo Chalet Fontana vuole essere luogo di iniziative a 360 gradi con un palinsesto molto ricco. Concerti, incontri con il mondo della cultura, dello spettacolo, della politica, della scienza e dell’arte, rassegne enogastronomiche, pianobar, djset ‘in vinile’, jazz e molto altro.

C'è anche un'area verde grande un ettaro curata dall'azienda Giorgio Tesi. Una volta a regime ospiterà un orto biodinamico e un anfiteatro naturale per gli spettacoli all'aperto. Nel terreno circostante è stato ricavato un parcheggio che può contenere fino a 50 auto.

“Abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura - spiegano Pierpaolo Taraschi e Antonella Giachetti rappresentanti della proprietà – perché eravamo convinti che fosse giusto provare a far tornare questo splendido luogo punto di riferimento del mondo artistico e culturale della città. Ci ispiriamo proprio a Tullio Fontana che, nei primi anni del '900, in un contesto di forte crisi economica e sociale, decise di aprire lo Chalet in una zona che voleva essere il biglietto da visita della città".

 

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