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E' stata un'emozionatissima Cristina Acidini Luchinat Soprintendente dimissionaria del Polo Museale Fiorentino (carica che ricopre dal 2006 anno in cui Antonio Paolucci lasciò il mandato per sopraggiunti limiti di età) a presentare il nuovo ciclo di "Firenze un anno ad arte" 2015 - 2016. Il fil rouge che lega le mostre, come sempre, è le ricerca basata sugli studi e le scoperte relativi alle collezioni dei singoli musei del Polo Museale Fiorentino. Mostre autoprodotte, non comprate, non imposte da altri, come ha tenuto a precisare la Soprintendente.
Si comincia con la monografica su Gherardo delle Notti "Quadri bizzarrissimi e cene allegre" (10 febbraio - 24 maggio, Galleria degli Uffizi) ampia retrospettiva sul pittore caravaggesco amato da Cosimo I che si estenderà in ben 15 sale. Si passa poi a "Il Medioevo in viaggio" mostra che vuole festeggiare i 150 del Bargello (dal 20 marzo al 21 giugno) con un tema insolito e affascinante che racconta il viaggio dei pellegrini per la salvezza dell'anima. Alla Galleria dell'Accademia omaggio all'arte di San Francesco (30 marzo - 11 ottobre) con una grande mostra che si pone come un vero e proprio "dono" al Santo Padre e che comprende tra l'altro restauri per 120 mila euro. In mostra anche una reliquia preziosissima: la firma di San Francesco in una lettera conservata nella Cattedrale di Spoleto. Al Museo degli Argenti in mostra "Lapislazzuli. Magia del blu" (9 giugno - 11 ottobre) con i vasi della seconda metà del Cinquecento voluti da Francesco I. Il Lapislazzulo era un materiale prezioso considerato al pari dell'oro che veniva importato dall'Oriente, da paesi come la Cina e l'Afganistan. Alla galleria degli Uffizi la seconda monografica del ciclo dedicata a Piero di Cosimo (23 giungo - 27 settembre) pittore poco conosciuto ma di altissima qualità. Un personaggio che Vasari descrive come bizzarro, solitario, selvatico, eccentrico e a volte anche spiacevole ma allo stesso livello di Leonardo da Vinci e Filippino Lippi. La mostra si avvale anche dei preziosi prestiti della National Gallery di Whashington. Le opere di Carlo Dolci saranno ospitate alla Galleria Palatina (30 giugno - 15 novembre) pittore seicentesco difficile, noioso e a tratti ripetitivo che la mostra cercherà di farci scoprire. Nel 2015 ricorrono anche i 150 anni da Firenze capitale ed è questo evento che la mostra alla Galleria d'arte moderna intende valorizzare (19 novembre - 6 aprile 2016). Infine, ultima mostra del ciclo, la monografica su Carlo Portelli alla Galleria dell'Accademia (14 dicembre - 16 aprile 2016) pittore dai toni visionari e apocalittici ispirato da Rosso Fiorentino e dallo stile spagnolo.
Ma l'addio di Cristina Acidini Luchinat non si è fermato qui. L'inarrestabile Soprintendente ha anche desiderato presentare in anteprima il ciclo di mostre organizzate in occasione dell'EXPO 2015. Tema della rassegna sarà "Nutrire il pianeta" e ispirandosi a questa linea guida il Polo Museale Fiorentino proporrà ai visitatori mostre e percorsi di valorizzazione in musei, ville medicee e cenacoli ispirati alla filiera alimentare che riguarderanno un ampio arco di iconografia e di oggetti, che vanno dal paesaggio agrario alla mensa signorile o popolare. Due gli itinerari virtuali fruibili dal pubblico attraverso installazioni video con touch-screen: "Agrumi e altre specie commestibili nella Toscana Granducale" e "Mense sacre nei cenacoli fiorentini: dal quotidiano al simbolico". Cinque le altre mostre in programma: "Dolci trionfi. Sculture in zucchero sulla tavola della corte medicea" (Galleria Palatina, 10 marzo - 7 giugno), "Signori a tavola" (Bargello, 1 maggio - 31 ottobre), "Il sole in casa. La vita quotidiana nella ceramica popolare italiana del secolo XVII - XXI" (Palazzo Davanzati, 8 maggio - 7 settembre), "Nelle antiche cucine italiane" (Villa Medicea di Poggio a Caiano, 6 luglio - 18 ottobre), "I frutti della terra. Natura in posa. Arturo Tosi e altri" (Galleria d'arte moderna, 21 settembre - 8 novembre).
"Il mio lavoro ha un volto luminoso per esempio il fatto di riuscire a tenere un bilancio solido nonostante la crisi, fare passare i musei aperti da 43 a 103, e un volto oscuro di cui non parlerò". Ha dichiarato la Soprintendente al termine dalla presentazione alla stampa "Vi lascio solo immaginare i rischi, le pressioni, l'aggressività politica che a volte mi sono trovata ad affrontare. La riforma è a mio parere positiva, perchè darà più autonomia ai musei e permetterà di frazionare la responsabilità su posizioni dirigenziali diverse". Acidini è poi passata ad elencare i bei ricordi legati alla sua carriera: i giorni da Angelo del fango subito dopo l'alluvione del '66, la laurea con Mina Gregori, i primi incarichi affidati da Antonio Paolucci, il matrimonio 37 anni fa proprio nella Cappella Palatina. "Ho vissuto il sogno più bello che uno storico dell'arte possa concepire e per questo vi ringrazio" ha concluso con gli applausi della sala commossa.