Ambiente/ARTICOLO

Firenze, Villa di Castello premiata Il Giardino dei Medici è il più bello

La premiazione nazionale il  15 settembre a Valeggio sul Mincio, nel veronese

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Villa Medicea di Castello
Lo splendido Giardino della Villa Medicea di Castello si è aggiudicato la "medaglia d'oro" del premio legato ai Parchi più belli d'Italia, concorso che da oltre dieci anni seleziona i parchi e i giardini pubblici e privati visitabili, per promuovere a livello nazionale e internazionale un “turismo verde” di qualità che permetta al grande pubblico di scoprire questo prezioso patrimonio ad oggi ancora poco conosciuto. L’evento di premiazione si terrà il prossimo 15 Settembre presso il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio in provincia di Verona.

La Villa Medicea di Castello si trova in una zona collinare di Firenze, molto vicina all’altra celebre villa medicea della Petraia, ed è famosa soprattutto per i magnifici giardini, che con Boboli sono tra i più belli della Toscana. Oggi la villa, chiamata anche Villa Reale, L’Olmo o Il Vivaio, ospita l’Accademia della Crusca e l’Opera del Vocabolario Italiano, mentre il giardino, accessibile attraverso un grande cancello posto sulla sinistra della villa, è un museo vero e proprio, aperto quotidianamente e gratuitamente al pubblico, gestito dalla Soprintendenza statale per il Polo Museale di Firenze.

La villa e il Giardino -
La Villa fu acquistata verso la fine del XV° secolo da Lorenzo e da Giovanni Pier Francesco dei Medici, che l’ampliarono e l’arricchirono di opere d’arte. Alla morte di Giovanni di Pierfrancesco passò in eredità a Giovanni delle Bande Nere che vi risiedette con la moglie Maria Salviati e il figlio Cosimo. Intorno al 1540, il duca Cosimo commissionò a Niccolò Tribolo il progetto del giardino, considerato dal Vasari uno dei più “ricchi giardini d’Europa”. Alla villa si arriva tramite un viale alberato perpendicolare alla via Sestese che termina in un grande piazzale erboso semicircolare, perimetrato da un basso muretto di cinta. Il giardino rappresenta l’esempio meglio conservato di “giardino all’italiana” secondo i canoni e le descrizioni di Leon Battista Alberti.

Posto verso la facciata tergale su tre terrazze digradanti racchiuse entro le alte mura perimetrali, il giardino è concepito secondo un asse centrale. La prima terrazza, che può essere considerata un proseguimento esterno della villa, è caratterizzata da un disegno con 16 aiuole pressoché quadrate al cui centro si trova una bella fontana, opera del Tribolo sulla quale è posta la statua di Bartolomeo Ammannati raffigurante Ercole ed Anteo (oggi la fontana è sostituita da una copia, per motivi di conservazione).

Due limonaie delimitano i lati della seconda terrazza conosciuta come “giardino degli agrumi”. Nelle limonaie vengono collocate in inverno le centinaia di piante rare di agrumi ricavate da speciali innesti. In questo spazio si apre la splendida Grotta degli Animali, a cui si accede da un portale fiancheggiato da due colonne tuscaniche. La grotta interamente rivestita da mosaici policromi, concrezioni calcaree, ciottoli e conchiglie presenta sulla parete di fondo e nelle due nicchie laterali vasche di marmo sormontate da gruppi di animali eseguiti in diversi materiali lapidei, che costituiscono un insieme decorativo policromo di grande suggestione. Si raggiunge poi la terza terrazza dove su un isolotto, al centro di una grande vivaio, la grande statua in bronzo di Bartolomeo Ammannati, databile tra il 1563 e il 1565, e detta “Appennino” o “Gennaio”, allude all’origine del fiume Arno, principale fiume della Toscana, ovvero all’oroscopo di Cosimo I, divenuto nel frattempo primo granduca e primo committente di questo straordinario complesso. Un piccolo giardino segreto, laterale rispetto al grande spazio centrale, ricorda la struttura recintata del giardino medievale, e in questa area, alla fine del Seicento venne costruita la “stufa dei mugherini”, pensata per ospitare la delicata collezioni di gelsomini, prediletta dal granduca Cosimo III, vissuto fino al 1723.Nell’Ottocento i Lorena, succeduti ai Medici, vollero affiancare al giardino all’italiana un grande parco all’inglese che si spinge fino a sfiorare l’adiacente villa della Petraia. La proprietà passò successivamente ai Savoia e, dalla casa regnante, allo Stato italiano.

Il network  - “Il Parco più Bello d’Italia”, che conta ad oggi oltre 1000 luoghi incantati in tutta Italia, è pubblicato con tutte le informazioni di visita, eventi e molto altro, nella guida online www.ilparcopiubello.it e sulle pagine Facebook e Twitter “Il Parco Più Bello”. Il concorso si fregia del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministro del Turismo, del Ministero dell’Ambiente, dell’Unesco, dell’ACI e con l’adesione del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), e dell’AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio).