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Florence Queer FestivalEytan Fox e il cinema LGBTI

Dal 21 al 27 novembre il testimone della 50 Giorni passa al festival incentrato sulla diversità di genere. Come ogni anno al Florence Queer Festival tanto buon cinema, letteratura, teatro e mostre

/ Elisabetta Vagaggini
Ven 21 Novembre, 2014
Eytan Fox

Il cinema internazionale della 50 Giorni racconterà dal 21 al 27 novembre le storie di persone comuni, gay, lesbiche o transgender. Persone con una diversa identità di genere, che si confrontano, come tutti, con i problemi della salute, dell'invecchiamento, della convivenza. Non solo intrattenimento, dunque, ma anche momenti di discussione e riflessione alla XII edizione del Florence Queer Festival, diretto da Roberta Vannucci e Bruno Casini.

Oltre 30 titoli in programma, il concorso per il miglior film e due contest per corti: Videoqueer e Se hai testa fai il test. Si parlerà anche di diritti umani al focus organizzato in collaborazione con il Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe: film e documentari che indagano sul tema dell'uguaglianza e dignità delle persone LGBT, vera e propria sfida del nostro tempo.

Ospite attesissimo a Firenze il regista israeliano che da sempre racconta queste tematiche, Eytan Fox, al quale sarà dedicata una retrospettiva, protagonista della serata inaugurale di venerdì 21 con i film Yossi (18.30) e Cupcakes (ore 21.30).

Tra i titoli in anteprima, Boy Meets Girl di Eric Schaeffer, commedia romantica con l'attore Michael Welch, già protagonista della saga Twilight, e Global Gay, di Frédéric Martel et Rémi Lainé, ovvero la rivoluzione globale attualmente in corso per ottenere la depenalizzazione universale dell'omosessualità. Da non perdere Pierrot Lunaire, ultima fatica del visionario e irriverente regista canadese Bruce LaBruce; This is Plastic, di Patrizio Saccò (anche questo all'inaugurazione, ore 22.30) sul celebre club milanese; The Circle di Stefan Haupt, candidato agli Oscar 2015 e già vincitore del Teddy Award e del premio del pubblico al miglior documentario all'ultima Berlinale, che racconta la storia dell’omonimo club, fondato a Zurigo negli anni Cinquanta, primo locale svizzero per gay del, il documentario sulla scrittrice Violette Leduc, di Esther Hoffenberg, un inno alla libertà e alla magia della parola.
 
Non solo cinema al Florence Queer Festival che rinnova l'appuntamento con gli eventi collaterali legati all'arte, al teatro e alla letteratura (Teatro di Rifredi, Ireos, libreria IBS, IED Firenze).

Nel fine settimana, da segnalare sabato 22 le proiezioni pomeridiane (ore 15.00) con Tamid oto chalom di Eytan Fox  e a seguire i corti Videoqueer, e alle 19.00, One Zero One di Tim Lienhard, un ibrido spettacolare tra documentario e performance dal vivo sulla vita delle drag Cybersissy e BayBjane, metnre alle 21.00 l'anteprima europea di Boy Meets Girl di Eric Schaeffer, seguito da Of Girls and Horses di Monica Treute e il già citato Pierrot Lunaire.

Domenica 23 alle 11.30 Eytan Fox incontrerà il pubblico durante il talkshop a lui dedicato (ingresso libero). Alle 18.15 Giò Stajano. Siamo tutti figli di Dio di Luigi Caiffa, racconto della vita di Giò Stajano, primo omosessuale dichiarato d’Italia e unica vera icona gay, morto nel 2011; da non perdere alle 21.00 Der Kreis (The Circle) di Stefan Haupt, candidato agli Oscar 2015 e già vincitore all'ultima Berlinale e al Festival LGBTI di Torino, storia dell’omonima rivista fondata a Zurigo negli anni '50 (alla presenza dei protagonisti). Chiude alle 22.45 il film Happy End di Petra Clever. Info: www.florencequeerfestival.it

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