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Fondi comunitari 2014-2020 In arrivo 1 miliardo e 381 milioni

Ma la Regione potrà cominciare ad utilizzarli solo nel prossimo autunno per i forti ritardi nella contrattazione con l'Unione Europea e il Governo italiano

/ Redazione
Mar 14 Gennaio, 2014
bandiera europea

Alla Regione Toscana spetta 1 miliardo e 381 milioni (Ue+Stato) per la programmazione 2014-2020 dei fondi FSE e FESR, i due strumenti finanziari più importanti dell'Unione europea che corrispondono rispettivamente al fondo sociale europeo e al fondo per lo sviluppo regionale. La Regione progetta di investirli per la gran parte in promozione dell'occupazione, istruzione, formazione, lotta alla povertà, supporto della mobilità professionale, competitività del sistema delle imprese favorendo la ricerca, l’innovazione, l’aggregazione, l’internazionalizzazione, la sostenibilità e tutela del territorio, ma anche in innovazione urbana. Gli strumenti utilizzati sono i POR, programmi operativi regionali.

La pioggia di finanziamenti ai nastri di partenza, farà tanto comodo al rilancio dell'economia in tempi di recessione, ma se tutto va bene cominceranno a entrare effettivamente nelle casse della Regione solo da ottobre-novembre prossimi. La contrattazione per il via libera definitiva sconta, infatti, i tempi allungati di un dialogo obbligato, anche se continuo, che vede coinvolti Regione Toscana, Governo italiano ed Unione Europea. Un intreccio di tre enti istituzionali ciascuno dei quali naviga rispettando un percorso politico e amministrativo proprio.

Se tutto filerà liscio, i passaggi sono questi. Entro aprile la Commissione europea - che ha raggiunto l'accordo con il Consiglio e il Parlamento UE su bilancio e norme per il 2014 2020 solo nel dicembre scorso - dà il via libera agli accordi di partenariato. Entro luglio approva i programmi operativi fino all'avvio della programmazione regionale nei mesi di ottobre-novembre.

Ecco, dunque, da dove nasce il forte ritardo nello sblocco del miliardo e 300 e passa milioni. Una situazione poco gradita a Gianfranco Simoncini, l'assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione con delega da parte della Giunta alla gestione dei fondi FSE e FESR che però, fa buon viso a cattivo gioco. Per quest'anno, infatti, la Regione ha tagliato la testa al toro. Per sopperire ai ritardi del negoziato con Bruxelles ha tirato fuori i soldi di tasca propria anticipando 82 milioni di euro dal bilancio regionale e avviando per tempo la concertazione sulla nuova programmazione.

Gli 82 milioni che copriranno il "buco" del 2014 verranno distribuiti nelle seguenti linee di intervento. 34 ml del Fse andranno ai tirocini, agli incentivi per le assunzioni, alla formazione professionale, ai centri per l'impiego e al sostegno per la scuola dell'infanzia con i bonus alle famiglie fuori da liste di attesa.
Sul Fesr, i 28 ml di anticipazione sul 2014 saranno suddivisi in 8 ml per i bandi di ricerca e sviluppo, risorse queste che costituiscono solo una prima tranche di finanziamento perché saranno approvate graduatorie pluriennali che verranno via via scorse con il sopraggiungere delle risorse Ue e Statali, per molte più risorse. Da non dimenticare che tra il 2007 e il 2013 sono stati investiti più di 500 milioni di risorse pubbliche, per lo più europee, per favorire l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo del nostro sistema produttivo. Altri 20 mln sono previsti per messa in sicurezza del territorio e per le città. Infine ci sono i 20 ml Feasr, a sostegno dell'agricoltura toscana.

L'attenzione particolare della Regione al lavoro e all'occupazione sconta, però, l'incertezza sul futuro delle Province che hanno in mano numerose deleghe di settore, ma nel 2014 dovrebbero scomparire con un disegno di legge. Non resta che aspettare.

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