Nel settennato 2014-2020 il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) mette a disposizione della Toscana 800 milioni di euro. Le risorse arrivano dall'Unione europea, dallo Stato italiano e da una quota parte regionale, cui si dovranno aggiungere i finanziamenti aggiuntivi di altri partner pubblici e privati. Sommata la quota prevista per il Fondo sociale europeo (Fse), la Toscana può contare nel complesso su un plafond di 1 miliardo e 500 milioni in sette anni.
Rispetto al periodo precedente mancano all'appello 60 milioni di euro. “Una decurtazione non pesante – commenta l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini - che la Regione cercherà di compensare con proprie risorse. Intanto dal suo bilancio sono stati individuati 82 milioni grazie ai quali si anticiperanno le risorse che poi dovranno arrivare dall'Unione Europea, quel tanto da consentire la copertura dei primi bandi, previsti già per la prossima primavera".
Sviluppo, ricerca, ambiente. Queste le principali destinazioni del Fondo europeo di sviluppo regionale. Entrando nel merito. Il 60% andrà alle politiche per la crescita del sistema produttivo. Il 39% verrà impiegato nella ricerca, sviluppo e innovazione. Il 28% sarà speso per interventi relativi all'ambiente e al territorio. L'8% sarà indirizzato agli interventi per le città. Con un attenzione particolare ai processi di innovazione.
C'è poi un 16% che guarda al sostegno delle piccole e medie imprese: un intervento da 150 milioni di euro che va ad aggiungersi alle risorse previste per l'innovazione, che già coinvolgono le piccole e medie imprese. Restano da definire alcuni passaggi relativi ai Programmi operativi nazionali su Garanzia Giovani e Città metropolitane.