Cultura/ARTICOLO

Fornaci Bagiardi di San Giovanni, archeologia industriale nel nuovo che avanza

Nel Valdarno un’antica fabbrica nel cuore di un quartiere residenziale all’avanguardia

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

Fin dall’antichità il territorio di San Giovanni Valdarno, grazie alla natura argillosa del suolo, è stato interessato dalla produzione di ceramiche, laterizi e molti manufatti di terracotta. Alla fine dell’Ottocento, con l’avvio dello sviluppo industriale legato alla lignite e alla creazione di numerose infrastrutture (tra cui la ferrovia Firenze Arezzo), anche l’artigianato delle terrecotte ha compiuto un decisivo passo verso la produzione di fabbrica. L’impianto più importante della zona fu quello diretta da Anchise Bagiardi, che scelse alcunefornaci a fuoco continuo del sistema Mazzoni, adatte all’impiego della lignite. Se in un primo tempo le tecniche adoperate dalle manovalanze non si discostavano molto da quelle tradizionali, l’aumento delle commesse fece optare non solo per la costruzione di nuovi capannoni, ma anche per l’impiego di forni a tunnel e di una fornace Hoffmann, che permetteva una produzione a ciclo continuo. Questo tipo di tecnologia fu probabilmente una novità assoluta per questo tipo di lavorazione. Accanto alla fabbrica, nel 1911, venne costruita la splendida villa Bagiardi. I proprietari vollero che l’abitazione, tutta in mattoni a faccia vista, riecheggiasse le forme della classica villa signorile toscana, con bifore, balconcini e altana. Il complesso è arrivato praticamente inalterato fino ai nostri giorni. Gli ambienti che gli operai e la direzione hanno lasciato negli anni Sessanta del Novecento sono perfettamente integri, così come gli spazi per i forni e il magazzino. Insieme alla grande villa padronale e alla ciminiera che rappresentano la parte più caratteristica dell’intero complesso, questi spazi sono di sicuro interesse archeologico/industriale. Nel 2000 la Cooperativa Castelnuovese ha iniziato un lavoro di recupero dell’area, creando una zona residenziale con palazzine e villette partendo dalle linee architettoniche della vecchia fornace. Un esempio riuscito di convivenza tra vecchio e nuovo, nel nome non solo della conservazione, ma anche della funzionalità degli spazi che la moderna architettura richiede.