Una promessa mantenuta, così ha definito Enrico Rossi il progetto - portato a termine con un investimento di 16 milioni - di rendere totalmente fruibile il tratto toscano della Via Francigena. Il Governatore, a Monteriggioni per il Forum dei Comuni toscani ha spiegato che "non era facile aggiungere un altro punto attrattivo alla notevole offerta turistica toscana", oggi l'obiettivo è quello di trasformare la Francigena in un vero prodotto di turismo culturale, lento e sostenibile, come ha avuto modo di ribadire anche l'assessore regionale Sara Nocentini.
Proprio Nocentini, intervenuta poco prima di Rossi, al convegno "L'Europa è qui. Francigena tesoro europeo" ha sintetizzato in tre punti ciò che ha reso la Via Francigena toscana un modello di riferimento" ossia: l'aver puntato verso la "rapida fruibilità" del percorso, l'aver previsto una "forte governance" di livello regionale, l'aver favorito "strutture di ospitalità dedicate ai pellegrini" integrate con imprese ricettive comunque idonee a ospitare i camminatori anche a prescindere dalla ricerca di alloggi a prezzo molto contenuto.
Le risorse investite dalla Regione hanno reso possibile la fruibilità dei 380 km del tracciato toscano, completamente in sicurezza e adeguatamente segnalato. Sono stati poi individuati anche gli itinerari ciclabili e quelli a cavallo mentre sull'intero tracciato è attiva una specifica rete wifi. Tutti i 16 ostelli finanziati inizieranno l'attività entro il 2016.
Un modello di turismo culturale, quello della Via Francigena, che in Toscana sta crescendo: 150 mila le presenze nel 2014, l'anno precedente erano state 100 mila. Come provenienza 25 pellegrini su 100 sono stranieri (75 italiani) e il 60% è formato da uomini. il 95% percorrono la via senza il servizio di guide ufficiali, il 64% ha già precedenti esperienze su itinerari di pellegrinaggio. Circa il 30% ha motivazioni religiose.