Straordinario il risultato ottenuto dall’Università di Firenze per quanto riguarda la ricerca sul rischio legato alle frane, l’Ateneo toscano è stato infatti riconosciuto tra i primi tre al mondo nello studio di questo particolare fenomeno. Sono questi i risultati rivelati dalla rivista Landslides, ottenuti tramite un’analisi effettuata su più di 10mila pubblicazioni internazionali uscite tra il 1991 e il 2014.
Ma è l’intero Paese a ben figurare nel complesso delle ricerche sugli eventi franosi, in termini generali l’Italia è infatti seconda solo agli USA, riuscendo a piazzarsi davanti anche alla Cina. In dettaglio nella classifica degli istituti più produttivi troviamo al primo posto l’American Geosciences Institute, al secondo l’Accademia delle Scienze cinese, al terzo il CNR e poi – prima tra le università e quarta nella classifica generale – segue la Kyoto University, quindi è la volta della National Taiwan University, che a sua volta precede l’Università di Firenze: sesta tra i 5702 istituti di ricerca considerati dall’analisi bibliometrica (inoltre il Dipartimento di Scienze della Terra dell’istituto fiorentino ha già stabilito accordi di cooperazione con gli atenei che lo precedono).
“Il risultato – spiega Nicola Casagli, ordinario di Geologia applicata – conferma la qualità della nostra ricerca sulla previsione e sulla prevenzione dei fenomeni franosi ad alto rischio. Ed è una notizia che ci dà grande soddisfazione: sono 25 anni che lavoriamo su questi temi nonostante difficoltà sempre più grandi: il sostegno ministeriale alla ricerca è ormai un ricordo, e non solo nel nostro campo; un tempo qui lavoravamo in dieci, siamo rimasti in cinque, cui sono da aggiungere una cinquantina di ragazzi che andranno all’estero: in Italia è tutto fermo… – conclude ironicamente Casagli – …tranne le frane”.
Ma niente sembra arrestare l’eccellenza dei ricercatori dell’Ateneo toscano in questo campo, infatti nel 2014 il Dipartimento di Scienze della Terra è stato riconosciuto per la terza volta consecutiva Centro di Eccellenza Mondiale per la riduzione del rischio di frana sia dall’Unesco che dalla Isdr (l’Ufficio per la riduzione del rischio dei disastri delle Nazioni Unite).