Tecnologia al servizio dell'arte alla Galleria dell'Accademia di Firenze che sta usufruendo da qualche giorno di un impianto di "led vivid" per le sale del primo piano, dove le opere del XIV e XV secolo, brillano oggi di nuovi riflessi. “Finalmente si possono godere pienamente – ha spiegato soddisfatta la direttrice della Galleria, Cecilie Hollberg - le preziose opere dai colori vivi e splendidi, che finora erano rimasti quasi all’oscuro. Ed invito tutti ad apprezzarle”.
Si tratta di un nucleo di dipinti che si scalano dal 1360 al 1430 circa e che documentano in maniera capillare gli sviluppi della pittura fiorentina dalla tarda tradizione giottesca fino al primo Rinascimento. Tra queste la serie inimitabile di capolavori di Lorenzo Monaco: l'Annunciazione al centro del trittico di San Procolo si accende adesso in una gamma infinita di gradazioni cromatiche di straordinaria delicatezza, mentre il grandioso Vir dolorum con i simboli della Passione si offre in tutta la sua preziosità deL marmo mischio, delle decorazioni scolpite o ancora dei metalli.
La tecnologia "led vivid" - spiega la Soprintenza Speciale di Firenze in una nota - "permetterà di ottenere un’alta fedeltà cromatica e una saturazione dei colori di nuova concezione; la percezione delle opere d’arte risulterà perciò vivida e intensa sia nei colori, sia nei dettagli".
La nuova illuminazione, che è andata a sostituire 56 vecchi apparecchi fissi, è anche sostenibile. Grazie infatti a un sistema di controllo wireless dei proiettori orientabili è possibile calibrare attentamente i flussi luminosi sulle opere d'arte e garantire il risparmio energetico.