Da oltre vent'anni la Toscana ospita una delle realtà industriali più importanti a livello mondiale. E' il colosso americano GE Oil & Gas, GE sta per General Electric. Uno dei centri di eccellenza mondiale nella produzione di turbine a gas, compressori centrifughi e industrial internet pronti ad essere installate negli impianti di tutto il mondo.
GLI STABILIMENTI IN TOSCANA - Ha due stabilimenti toscani: quello della Nuovo Pignone, alle porte di Firenze, e quello di Massa, di cui fa parte il cantiere di Avenza. Negli stabilimenti Nuovo Pignone viene gestito l’intero ciclo produttivo, dallo studio e dallo sviluppo di nuovi prodotti, alla produzione, alla commercializzazione, fino alla gestione post vendita, con i relativi servizi di assistenza al cliente.
I NUMERI - I numeri di GE Oil & Gas sono impressionanti. Il fatturato 2013 del Nuovo Pignone raggiunge quota 6 miliardi di dollari, che è una componente importante del fatturato mondiale da 17 miliardi. L'anno scorso l'utile è stato di 1,4 miliardi di dollari a fronte di un utile complessivo mondiale di 2,1 miliardi. Sono circa 4.830 i dipendenti in Toscana, di cui 4.500 nella sede di Firenze. Se ne contano circa 5.700 in Italia e oltre 43.000 nel mondo come GE Oil & Gas globale.
I PRODOTTI MADE IN TOSCANA - GE Oil & Gas, che punta molto sulla formazione e sul componente ingegneristica, ha sviluppato due progetti interi in Toscana. Uno è la turbina NovaLT16. Un macchinario ad alto valore tecnologico che garantisce nuovi standard in termini di efficienza, riduzione delle emissioni e dei fermi macchina per la manutenzione programmata. La Regione Toscana ha dato una mano all'azienda mettendo a disposizione il Laboratorio di Sesta in provincia di Siena per la sua costruzione. NovaLT16 sarà utilizzato nei gasdotti destinati al trasporto di gas naturale da regioni remote verso luoghi di maggior consumo.
Un altro esempio di Made in Toscana è la famiglia dei compressori centrifughi di nuova generazione HPRC (High Pressure Ratio Compressor). La compressione del gas gioca un ruolo importante nell'utilizzo di nuovi giacimenti di idrocarburi. Basti pensare che 1 metro quadrato di spazio su di una piattaforma offshore vale circa 20 volte quello di Manhattan a New York. E il primo modello della famiglia HPRC è caratterizzata dalla riduzione del 50% dello spazio, 30% del peso e un incremento dell'efficienza del 5% rispetto alle soluzioni tradizionali.
IL CANTIERE DI AVENZA - E poi c'è l'espansione del cantiere di Avenza. Pronto a passare “dagli originali 40.000 metri quadrati quando è stato inaugurato nel 2011, grazie a un investimento di GE Oil & Gas di ulteriori 12 milioni di €, a completamento lavori arriverà a un’estensione complessiva di 140.000 metri quadrati e – dice una nota stampa - ospiterà dieci basamenti per l’assemblaggio di moduli industriali”.