Circa tremila persone hanno animato, domenica scorsa, la piazza del Mercato di Siena dove si sono tenute le iniziative della "Giornata europea della cultura ebraica".
La città del Palio, capofila in Italia di questa dodicesima edizione (ben 62 i centri coinvolti nella nostra penisola e 27 i Paesi europei che hanno aderito all'evento), ha offerto un’ottima occasione per conoscere, in un clima di festa, le tradizioni, la cultura e la religione di una comunità fortemente integrata anche in Toscana.
Tema generale “Ebraismo 2.0: dal Talmud a Internet". Un chiaro invito – per una cultura profondamente radicata nel passato - ad aprirsi al futuro ("Facing the future"), a rinnovare la memoria nel segno dell’attualità in un dialogo virtuoso tra innovazione e tradizione.
A presentare la manifestazione il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna che durante il discorso inaugurale ha sottolineato l’importanza sociale e culturale di questi eventi che rafforzano lo scambio e l'integrazione tra le persone. «Rifiutare qualsiasi forma di chiusura e di ripiegamento in noi stessi, rompere qualsiasi forma di isolamento e comunicare. Questo è il grande fine unificante di tutte le edizioni della Giornata Europea della Cultura Ebraica e che si è rivelato uno dei mezzi più efficaci per cogliere le occasioni e le opportunità, forse irripetibili, che la società libera e democratica ci sta offrendo»
Una giornata che ha offerto anche l’opportunità di presentare i restauri architettonici che hanno interessato la Sinagoga di Vicolo delle Scotte, con il recupero dei matronei superiori e l'installazione di un ascesore per accedere ai piani alti dell'edificio. Curatore del progetto generale, che prevede anche l’allestimento di un vero e proprio museo di cultura ebraica come luogo dinamico di conoscenza, l’architetto Renzo Funaro.
Per tutto il giorno piazza del Mercato si è trasformata in un arcipelago di isole digitali interattivi - curate da Giuseppe Burchstein - dove i visitatori in linea con il titolo della manifestazione – hanno potuto fare un’esperienza virtuale alla scoperta della cultura ebraica.
Tra gli stand di libri di autori ebraici e i profumi della cucina kasher, seguitissimi poi gli spettacoli teatrali. Dalla performance di Eugenio De' Giorgi ("Bibbia 2.0", una trilogia biblica calata nella nostra attualità) alla lectio magistralis finale dello studioso Haim Baharier. Passando per il divertentissimo teather talk condotto da David Parenzo – “Ridere per ridere” - con la partecipazione, tra gli altri, dell'artista Moni Ovadia, oggetto nei giorni precedenti di accese polemiche per le sue posizioni politiche anti-israeliane e filopalestinesi. Un momento, quest'ultimo, tra i più interessanti della giornata per gli estimatori dell’umorismo ebraico. Tra racconti e barzellette dissacranti, anche su Dio, la dimostrazione di quanto la cultura ebraica sappia attraverso l’ironia superare gli orrori e le tragedie della Storia.
"Un grazie alla città che ci ha aperto le porte e dimostrato affetto e amicizia - ha affermato Guidobaldo Passigli -, in particolare alla Fondazione Mps, nella persona del suo presidente, Gabriello Mancini, che ci ha sempre sostenuto nelle nostre iniziative di valorizzazione del patrimonio ebraico e al sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, che ha accolto positivamente il nostro progetto di museo all’interno della Sinagoga, pensato quale luogo dinamico di conoscenza. Da parte nostra ci impegneremo a sostenere con idee e progetti la candidatura di Siena a Capitale europea della cultura nel 2019".
INFO:
La sinagoga di Siena è aperta tutte le domeniche dalle 10 alle 17. Inoltre dal 1° giugno al 30 settembre dal lunedì al giovedì dalle 11.30 alle 14.30. Dal 1° ottobre al 31 maggio, invece, lunedì e giovedì dalle 11.30 alle 14.30.