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Giovani: a San Rossore confronto aperto con l'Europa

Tre giorni di seminario promossi dalla Regione Toscana e dall'Accademia Europea di Firenze. Al centro le buone pratiche nazionali ed estere legate alle politiche giovanili. Giovanisì modello europeo

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
I giovani e l’Europa
L'accesso ai diritti sociali dei giovani e le buone pratiche italiane ed europee sono i temi al centro del seminario promosso da Accademia Europea di Firenze e Regione Toscana a Pisa, nel cuore della Tenuta del Parco di San Rossore. Tre giorni di confronto che si sono aperti oggi, con la presenza dell'assessore regionale al welfare Salvatore Allocca.
All'iniziativa, dal titolo “Giovanisì incontra il Consiglio d’Europa" intervengono rappresentanti di enti, associazioni, organizzazioni locali, nazionali ed europee: arrivano da Bolzano, Napoli, Torino, Regno Unito, Lituania con l'intento comune di migliorare le politiche legate ai giovani, confrontando i progetti, le azioni, i casi di successo. Proprio come il progetto toscano per l'autonomia giovanile Giovanisì, considerato modello a livello europeo. La ricetta per la riuscita del programma regionale sta nella trasversalità delle azioni - spiega l'assessore al welfare Allocca - "Penso che l'elemento specifico di questo progetto è quello di affrontare i temi in modo generale e non come politica settoriale. Occuparsi dei giovani oggi significa preoccuparsi della loro nuova condizione sociale, soprattutto con la crisi".
Il seminario promosso dalla Regione Toscana a San Rossore è anche l'occasione per conoscere più da vicino le attività e la mission del Consiglio d'Europa, organizzazione che coinvolge 47 stati, 28 dei quali appartenenti all'Unione Europea. Un'organizzazione nata per proteggere e tutelare i diritti umani di tutte le persone, anche di quelle dalle quali dipende il futuro dell'umanità, i giovani. Per Ilaria Esposito, del Consiglio d'Europa "Giovanisì è una buona pratica applicabile anche in altre regioni italiane ma utile da presentare anche al congresso del Consiglio d'Europa. Ci sono paesi che potrebbero utilizzare questa buona pratica - spiega Esposito - la Regione Toscana è virtuosa da questo punto di vista".