Giovani toscani nel mondo ospiti a Palazzo Strozzi Sacrati, Firenze, nella sede della Giunta regionale. Stamani si sono presentati in 27, ragazzi e ragazze tra i 18 e i 35 anni. Sono arrivati dall'Argentina, dall'Uruguay e dall'Australia, altri da Brasile e dal Cile. I loro nonni, genitori e bisnonni venivano da Anghiari e Massarosa, da Montecatini e Pistoia, da Camucia, Zeri, Coreglia, Gallicano o l'Elba.
Sono venuti per tornare alle origini, da dove tutto è cominciato ed è anche l'occasione buona per imparare l'italiano, respirare l'aria che tira e, se capita, rimanerci anche in Toscana. Tutti e ventisette hanno vinto una borsa di studio: un mese all'Università per stranieri a Siena i quindici più piccoli, stage aziendali gli altri, dal mondo dei gioielli alla moda, dal marketing e il turismo alla cucina, dalla grafica all'architettura.
"E' un'idea in cui abbiamo iniziato a credere tre anni fa”, ricorda il vice presidente vicario dei toscani all'estero Nicola Cecchi. E forse tramite questi ragazzi il progetto Vetrina Toscana sbarcherà in Sudamerica. "Vorremmo – spiega Cecchi - che i corsi di lingua e cultura e gli stage in azienda con le borse Mario Olla possano diventare occasioni di lavoro. Non è semplice, ma a volte è già capitato. Vorremmo fare di questi ragazzi ambasciatori della nostra terra e di quello che qui si produce".
Anche perché Keith Cheli Kanasawa, giovane presidente dell'associazione "Giovani Cuori" di San Paolo, mamma garfagnina e per l'altra metà giapponese, qui in Toscana a fare un'esperienza da cuoca, sarà una dei referenti del progetto sudamericano.