Cultura/ARTICOLO

"Gioventù ribelle", gli eroi del Risorgimento in mostra alle Oblate

La mostra è aperta al pubblico da venerdì 20 gennaio fino a domenica 19 febbraio con ingresso libero

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
nino bixio
Goffredo Mameli, Luciano Manara, Ippolito Nievo, Nino Bixio, la Contessa di Castiglione, Maria Sofia di Borbone, Carlo Pisacane, i Fratelli Cairoli. Questi e altri «giovani ribelli» che spesero la propria esistenza nel tentativo di vedere realizzato un ideale. Sono loro i protagonisti della mostra ‘Gioventù Ribelle - L'Italia del Risorgimento’ al Complesso delle Oblate, in via dell’Oriuolo 24.

Le azioni di questi patrioti, tra tentativi insurrezionali e combattimenti nelle guerre d’Indipendenza, fanno rivivere il Risorgimento, un periodo carico di forti passioni, di inquietudini ed irrequietezza moderna. La loro vita fu spesso errabonda con viaggi che si spinsero fino agli estremi confini del mondo. I loro pensieri riuscirono comunque, anche nel caso in cui le loro imprese furono destinate al fallimento, ad imprimere dei segni profondi nella vita della nostra Nazione. Tra di loro moltissimi giovani, poco più che ventenni, che non esitarono a scendere in piazza e a correre sulle piazze e sulle barricate del ‘48 o alla difesa della Repubblica Romana. Rischiando la vita e, spesso, trovando la morte: basta scorrere gli elenchi dei partecipanti all’impresa dei Mille o passare in rassegna i nomi dei difensori della Repubblica Romana del 1849. La mostra si rivolge alle nuove generazioni combinando l’uso di nuove tecnologie, interazioni video, filmati, con cimeli originali, quadri, incisioni, e vere e proprie “reliquie” laiche.

«Firenze –
ha sottolineato l’assessore Giachi - conclude le sue celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia ricordando la generazione che a quella tensione unitaria consacrò il coraggio e l’entusiasmo della propria giovinezza. Ci è sembrato un bel modo per festeggiare il nostro Paese, in un momento nel quale è necessario ritrovare il senso di una motivazione collettiva che solleciti le migliori energie disponibili a lavorare per costruire insieme il futuro di tutti gli italiani. La mostra ricorda nomi e volti, e storie personali dei protagonisti più giovani di un’epopea che, nella prospettiva di questi ultimi, doveva essere la rivoluzione italiana».
«Al di là di ogni giudizio storico o politico –
ha aggiunto Cristina Giachi - il ruolo dei giovani, delle donne e delle loro rivendicazioni ha occupato tradizionalmente assai poco spazio nei grandi quadri ricostruttivi sulla storia del Risorgimento. Oggi possiamo riportare l’attenzione su quelle energie, su quegli eccessi davvero rivoluzionari, su quella freschezza giovane che tanta parte ebbero nella storia dell’unità, anche se non sono mai passati come la principale caratteristica di quel momento e di quegli eventi».
«Siamo lieti di ricordare anche a Firenze, dopo Roma e Torino, questi aspetti meno noti del Risorgimento italiano –
ha concluso l’assessore alle politiche giovanili - siamo lieti di poterlo fare offrendo ai cittadini, specialmente a quelli più giovani, l’opportunità di conoscere gli uomini e le donne del Risorgimento in una luce meno convenzionale, che ne lascia emergere la personalità e le tensioni che affiancarono le convinzioni politiche. E’ un’occasione da non perdere per celebrare insieme la passione umana per il proprio paese, e per il destino del proprio popolo. E per ricordare che quel coraggio e quella passione sono ancora necessari, non per combattere, ma per far sì che cresca il senso di un futuro per il paese che sarà condiviso e collettivo o non sarà affatto».

La mostra è promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento della gioventù, dall’Istituto per la storia del Risorgimento e dal Museo Centrale del Risorgimento con il patrocinio del Comune di Firenze.
Sarà aperta al pubblico da venerdì 20 gennaio fino a domenica 19 febbraio con ingresso libero.