È stato perfezionato ieri mattina a Livorno l’accordo che rende finalmente visitabile l’isola di Gorgona. L’intesa – siglata tra Comune, Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e Direzione del Carcere di Livorno – consente l’accesso all’isola previa consegna dei dati personali con almeno dieci giorni di anticipo rispetto alla partenza, al fine di ottenere dalla Casa di reclusione l’autorizzazione alle visite. L’accordo sancisce l’accessibilità di Gorgona al pubblico per mezzo di un battello che partirà dalla Darsena Vecchia di Livorno, per un massimo di 75 persone alla volta e per non più di 4 giorni alla settimana; sarà inoltre indispensabile la presenza di alcune guide autorizzate dal Parco (una ogni 25 visitatori). Il costo del biglietto per il traghetto è di 46 euro per gli adulti e 23 per i minori da 4 a 12 anni (se accompagnati), a cui vanno aggiunti 6 euro per il ticket di accesso al Parco (gratis per minori, portatori di handicap, scolaresche, docenti e residenti). Gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti saranno utilizzati dall’Ente Parco per fini a esclusivo beneficio dell’isola. L’amministrazione penitenziaria si riserva di (ri)definire quelle che saranno le aree accessibili al pubblico e concorderà periodicamente con l’Ente Parco i percorsi visitabili, estendendo quando possibile le visite anche alle attività agricole e zootecniche, per consentire di apprezzare le esperienze lavorative svolte dalla popolazione in regime di detenzione.
L’isola di Gorgona, con i suoi 2,23 chilometri quadrati, è la più piccola e la più settentrionale dell’Arcipelago Toscano. Dista 36 chilometri da Livorno, 40 da Capraia e 60 dalla Corsica. Nonostante la mancanza di corsi d’acqua Gorgona è da sempre autosufficiente dal punto di vista idrico, grazie alla presenza di pozzi profondi e produttivi. Sull’isola ci sono circa 10 chilometri di strade in terra battuta. Il centro principale è un piccolo villaggio che corona il porticciolo. Salendo verso l’interno si trovano due antiche fortificazioni: la Torre Vecchia e la Torre Nova. Di notevole interesse è anche la Chiesa (fortificata) di San Gorgonio, mentre Villa Margherita – costruita su resti romani – è l’attuale sede del penitenziario.
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Pur essendo parte integrante del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Gorgona è gestita totalmente dall’Amministrazione Penitenziaria, per questo motivo durante le visite – essendo la superficie dell’isola di fatto integralmente compresa nelle attività carcerarie – non sarà possibile muoversi individualmente sul suo territorio, né allontanarsi dal gruppo. Sarà inoltre vietato portare a terra apparecchi fotografici, videocamere e cellulari - che verranno presi in custodia prima dello sbarco.
Nonostante l’attività agricola svolta dai detenuti, l’aspetto dell’isola appare ancor oggi selvaggio per via della sua conformazione impervia. Il mare che la circonda è ricchissimo, la protezione totale assicurata dalla presenza di una colonia penale sin dall’800 ha infatti evitato ogni tipo di impatto dovuto alla pesca o alla presenza umana. Recandosi a Gorgona è facile vedere delfini e balene di passaggio lungo le rotte che li portano verso i luoghi di pesca, l’isola è infatti al centro del Santuario dei Cetacei.
Attualmente sul mare di Gorgona vige ancora il divieto di balneazione ma nell’ottica di valorizzarne a pieno la bellezza, è stato avviato un percorso che mira all’inserimento di alcune spiagge dell’isola nell’elenco nazionale di quelle balneabili. Al contrario non vi sono attualmente le condizioni per gestire la fruizione subacquea dei suoi fondali, neppure accompagnati da guide ambientali.