Musica/ARTICOLO

I Bad Love Experience in concerto al Glue presentano "Believe Nothing"

Sabato 4 aprile la band livornese sarà in concerto a Firenze. Il cantante Valerio Casini ci racconta la complessa genesi dell'ultimo disco

/ Costanza Baldini
Mar 31 Marzo, 2015
Bad Love Experience
"Believe Nothing" è il quarto album dei livornesi Bad Love Experience e arriva dopo la candidatura del 2010 al David di Donatello per la miglior canzone originale colonna sonora de La prima cosa bella di Paolo Virzì e dopo il successo di critica e pubblico del 2012 ottenuto con "Pacifico". Il nuovo disco uscirà il 7 aprile per Inner Animal Recordings, etichetta e collettivo musicale creato dai Bad Love Experience e per Retroazione Compagnie Fonografiche. La band regalerà un "assaggio" sabato 4 aprile al Glue di Firenze. Aprono la serata i Mandrake capitanati da Giorgio Mannucci, già voce e chitarra nei The Walrus. Aftershow: Russel djset(Klubb Lottarox / Le Aspen).
 
Ciao Valerio, il nuovo disco si intitola "Believe Nothing" un titolo abbastanza impegnativo, cosa significa?
Il significato che noi gli diamo è quello di un momento di cambiamento nel percorso di una persona o di una band come nel nostro caso, dove vengono lasciate indietro tutte le cose vecchie e ci si appresta ad arrivare a qualcosa di nuovo che non si sa ancora cosa sia. E' come la fotografia di un'attesa. Non si crede più al vecchio ma non si sa cosa aspettarsi dopo, è un attimo fermato.
 
So che questo disco è il risultato di un momento di crisi in cui pensavate di mollare tutto
Sai, dopo tanti ani di ostinazione, di carica, di voglia di andare nella direzione che ci piaceva, non ci eravamo mai presi il tempo di pensare che forse in un certo senso tutto potesse anche finire. Era come un tabù, non ne avevamo mai parlato perché la musica è tutt'ora una delle cose più importanti per noi. C'è stato un momento in cui siamo implosi dopo tanti anni di dischi, tour e lavoro costante, ci siamo presi lo spazio per manifestare le nostre "fatiche". Non ne parlavamo mai, era quello il problema. Quindi quando poi sono venute fuori erano più grandi di quello che sarebbero state se le avessimo affrontate di volta in volta. Quindi abbiamo ipotizzato di smettere, non abbiamo provato per quasi sei mesi. In questo periodo io ho scritto dei pezzi, comunque a casa continuavo a lavorare per conto mio. Ognuno di noi ha "portato il lutto" da solo e quando ci siamo rivisiti con i pezzi nuovi l'entusiasmo è rinato. 
 
Come ha cambiato il vostro sound l'arrivo dell'Ingegnere del suono Ivan Antonio Rossi
Antonio è sulla nostre stesse frequenze come ascolti musicali, di certo lui ha portato un aspetto di elettronica ingegneristica. Lui lavora tanto sulla sintesi analogica e quindi ci ha portato verso la sperimentazione di tutta una serie di strumenti e macchine nuove che non avevamo mai provato. Direi che il nostro modo di fare musica pop-psichedelica si è fuso naturalmente con la sua passione per i sintetizzatori. Io gli ho mandato i pezzi che avevo prodotto a casa e lui ha rilanciato anche l'entusiasmo del gruppo, proponendo nuove versioni.
 
Da Livorno oltre che il mitico e inossidabile Bobo Rondelli negli ultimi anni sono usciti anche i Platonick Dive, insomma sembra che in questa città ci sia un bel fermento, credi sia dovuto anche ad alcuni locali come per esempio il The Cage che fa una bella programmazione?
Se è quello che pensi mi fa piacere, credo anch'io che ci sia un bel movimento. Il Cage è un punto di riferimento anche per noi da anni. Quando abbiamo cominciato ormai dieci anni fa eravamo degli adolescenti, abbiamo fondato i Bad e loro ci dettero subito la possibilità di suonare e di aprire i concerti di gruppi molto più famosi di noi. C'è sempre stato uno scambio con le band della città. Negli anni il The Cage è diventato anche più grande e importante, ci sono festival adesso dove fanno suonare gruppi più giovani. E' importante avere la possibilità di far sentire la propria musica.

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