Il mercato del vino toscano guarda alla Cina. E non potrebbe essere altrimenti visti i dati che vedono per la popolazione orientale un aumento del consumo di vino pari al 290% dal 2000 al 2010, unito ad un importante crescita delle importazioni del nettare di Bacco. Numeri che confermano i forti cambiamenti e l’evoluzione di alcune abitudini che si stanno verificando tra la popolazione cinese. Questi - e non solo - saranno spunti interessanti di approfondimento per il convegno internazionale "Il vino e la Cina: cultura, tendenze dei consumi e prospettive di mercato" , organizzato dall'Istituto Confucio della Scuola Superiore Sant'Anna, evento che si terrà nel regno della viticoltura e della produzione toscana, Montepulciano.
Oggi, martedì 15 aprile, si incontrano esperti, manager, docenti universitari, produttori, con l'intento di confrontarsi su opportunità e strategie, per cogliere al meglio l'occasione economica che deriva dal rinnovato interesse della Cina per il vino.
Secondo quanto spiegano gli organizzatori infatti "Sebbene la bevanda alcolica derivata dall’uva fosse conosciuta in Cina fin dal tempo della dinastia Han, è soltanto da alcuni decenni che il vino sta cercando di farsi strada sulla tavola cinese. Il vino oggi in Cina è qualcosa di più di un prodotto dell’alimentazione globalizzata: costituisce uno strumento di identificazione e al tempo stesso un segno della nuova posizione della Cina nel mondo".
Insomma, le tradizioni alimentari orientali sono cambiate anche se il consumo pro capite di vino, per i cittadini cinesi, è ancora basso. Gli adulti infatti bevono in media 1,4 litri di vino all’anno anche se le stime dicono che a breve c'è da aspettarsi un rapido aumento dell'utilizzo della bevanda: già oggi la Cina si attesta come il paese con il più alto consumo globale di vino rosso al mondo.
Però - e su questo la riflessione deve essere ancora più attenta e approfondita - la Cina non risulta solo come uno dei maggiori importatori di vino mondiali, ma sta scalando le vette internazionali anche come paese produttore (6° al mondo), secondo solo a Francia, Italia, Spagna, Usa e Argentina. "Attualmente il mercato cinese è monopolizzato dai vini fermi e leggeri - spiega una nota - ma si prevede che il consumo di vino frizzante sia destinato ad aumentare rapidamente, analogamente a quanto accaduto in altri paesi non tradizionalmente produttori, come gli Usa".
Al convegno di Montepulciano, che si tiene al Teatro Poliziano, prendono parte anche il professor Zhang Weiguang, dell'Università di Chongqing e il professor Qiu Zeqi, dell'Università di Pechino. La produzione vitivinicola in Cina è presentata invece dalla professoressa Liu Yanlinm dlel'Università Agraria del Nord Ovest, Xian. Non mancano produttori toscani conosciuti nel mondo, come gli Antinori o realtà come Enoteca Italiana.
Infine, il 16 aprile, sono in programma visite guidate a cantine e vigne, un'iniziativa organizzata dal Consorzio Vino Nobile e della Strade del Vino Nobile.