Made in Toscana/ARTICOLO

I nuovi poveri sono italiani e donne

Il Microcredito di solidarietà della Banca Monte dei Paschi di Siena presenta il bilancio 2010

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
poveri
La perdurante crisi economica crea disoccupazione e, con essa, disagi sociali anche laddove fino ad oggi resistevano isole felici. I nuovi poveri sono italiani e, soprattutto, donne che hanno superato, per numero, i migranti. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati del Microcredito di Solidarietà che presenta all’assemblea dei soci il bilancio 2010 registrando prestiti erogati nel Senese per circa 800mila euro su un complessivo di un milione e 70mila euro (+18,4% rispetto al 2009) e 596 domande di finanziamento analizzate (+25,7% rispetto al 2009). Le donne sono più colpite dunque e si confermano uno degli anelli più deboli della società. In molte famiglie la retribuzione del marito non basta più, maggiormente nel caso in cui sia stato licenziato o in cassa integrazione. Ecco quindi la necessità che anche la donna ricorra all’indebitamento per fronteggiare le spese del menage familiare. In proposito i sociologi definiscono questo fenomeno come l’emersione della categoria dei “nuovi poveri”, divenuti tali a seguito della perdurante crisi economica del Paese, che non riescono più a quadrare i conti della famiglia. Così si ricorre all’indebitamento per pagare gli affitti arretrati, o le utenze il necessario per gli studi dei figli come pure per acquistare un auto usata di modesta cilindrata.
Da ciò emerge l’attualità del Microcredito di Solidarietà, società finanziaria che nasce dalla concertazione tra il mondo dell’impresa, degli enti locali, religiosi e del terzo settore. L’idea sorse nel 2005 quando ancora non si avvertivano i primi sintomi della successiva crisi finanziaria ed economica: una riprova della lungimiranza della comunità senese che volle farsi carico – anche per questo aspetto – delle difficoltà dei soggetti più deboli.
Il valore medio dei prestiti nel 2010 è stato pari a 3.770 euro confermandosi sui livelli del 2009 per avere risorse per favorire più persone. La crisi ha pesantemente colpito la famiglia, soprattutto quella monoreddito. Ben il 35% delle motivazioni per la richiesta di un prestito dipendono dalla necessità di rimodulare i debiti accesi in precedenti periodi, mentre il 31 % di chi si è rivolto al Microcredito ha necessità per affitti ed utenze, spese mediche o sostituzione di una vecchia auto. Il pagamento dell’affitto risulta ancora l’esigenza più ricorrente tra le cause dell’indebitamento. Tra gli stranieri, provenienti da 44 diversi paesi (il 53% dall’est Europa), queste motivazioni raggiungono il 43% e l’acquisto dell’auto per raggiungere il posto di lavoro da zone di campagne o scarsamente servite da mezzi pubblici è l’obiettivo primario. Non mancano casi di famiglie laboriose che vogliono avviare piccole attività come mini imprese di pulizie o di commercio.

PROVINCIA DI SIENA

Proseguendo nell’innovazione dell’anno scorso , è stato riportato l’ammontare dei prestiti concessi nel 2010 secondo le zone abitate dai richiedenti. Emerge così che le aree della Valdelsa. Valdarbia, Valdichiana e naturalmente l’area metropolitana di Siena siano state le zone che più hanno attinto a questo strumento che, nell’intero anno, sono ammontati complessivamente a quasi 800mila euro.
A questo proposito è stato ancora rilevante l’apporto avuto dalla Fondazione MPS, che non ha mai mancato di sostenere il MICROCREDITO e la comunità senese nella sua ordinaria amministrazione.
I Centri di ascolto della provincia sono continuati a crescere; l’ultimo nato è rappresentato da quello dell’AUSER di Gaiole in Chianti che ha recentemente avviato la sua operatività.
I centri che maggiormente hanno contribuito all’attività della società sono stati quelli della Misericordia di Poggibonsi e di Montepulciano, della Pubblica assistenza di Monteroni d’Arbia e di Poggibonsi, oltre alla Caritas di Chiusi.
Presso i Centri i volontari hanno potuto espletare il loro diuturno servizio soprattutto nell’ascolto e nel colloquio con le persone, rappresentando proprio questo elemento cardine della loro attività, in quanto possono emergere le soluzioni più idonee ai vari problemi; soluzioni che in larga parte non presuppongono la concessione di un prestito ma l’enucleazione di possibili azioni più calibrate ai soggetti medesimi ed al loro tipo di necessità. Va altresì rimarcato che l’ attività dei volontari si espleta sovente in orari serali, proprio perché più confacenti alla vita e necessità delle persone richiedenti. Quest’anno è stato inserito una prima prudenziale stima della valutazione dei prestiti distribuiti sul territorio senese, considerando nel loro complesso gli impatti sociali, economici e di vita dei richiedenti e conseguentemente della comunità in cui vivono . Tale valore virtuale dovrebbe costituire la risultante cui far riferimento nel valutare l’intero contributo offerto a favore dei più bisognosi ed indirettamente della comunità. Il complessivo valore virtuale di tale valutazione porta ad una prudenziale stima di 1.750.000 euro , secondo una procedura che certamente andrà affinata nel tempo ma che suggerisce come la validità dell’iniziativa voluta dalla comunità senese sia ben oltre la semplice concessione di un prestito. Insomma dobbiamo dare sempre più credito al microcredito, come fattore di elevazione individuale e sociale.


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