Cultura/ARTICOLO

I tesori dell'Islam nelle collezioni dei Medici in mostra a Firenze

Fino al 23 settembre nel Museo del Bargello e nell'aula Magliabechiana delle Gallerie degli Uffizi

/ Redazione
Ven 22 Giugno, 2018

Dipinti con animali esotici, tappeti straordinari, “mesci roba”, vasi “all’azzimina”, vetri smaltati, cristalli di rocca, avori, ceramiche a lustro...a Firenze si conserva un nucleo importantissimo di arte islamica, quasi 3.300 opere donate nel 1889 dall’antiquario lionese Louis Carrand al Museo Nazionale del Bargello, già allora tra i principali musei d’Europa. 

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La mostra "Islam e FirenzeArte e collezionismo dai Medici al Novecento" si articola in due sedi espositive: al Bargello viene illustrato un periodo fondamentale di ricerca, collezionismo e allestimenti museali di fine Ottocento e inizio Novecento, con opere della già citata donazione di Carrand e dell’altro grande collezionista inglese, Frederick Stibbert, ma anche dei toscani Stefano Bardini e Giulio Franchetti. In quegli anni Firenze era frequentata da importanti collezionisti, italiani e stranieri, direttori di musei, curatori, conoscitori, tra i quali Wilhelm von Bode e Bernard Berenson, entrambi estimatori anche di arte islamica. È in quel clima culturale, grazie anche alla lungimiranza di grandi direttori del Bargello come Igino Benvenuto Supino, che si formò una delle più importazioni collezioni di arti decorative del mondo: e all’epoca l’Islam non era certo considerato periferico, tutt’altro.

Agli Uffizi, l'altra sede espositiva, sono raccolte le testimonianze artistiche dei contatti fra Oriente e Occidente: le suggestioni e i ritratti di sultani della serie gioviana per mano di Cristofano dell’Altissimo. E ancora gli esemplari preziosi della lavorazione dei metalli, ricercatissimi già dai tempi di Lorenzo il Magnifico, le ceramiche orientali, o quelle ispano-moresche con stemmi nobiliari fiorentini. Stoffe e grandi tappeti provenienti dall’Egitto mamelucco di fine Quattrocento o degli inizi del Cinquecento, entrati molto presto nelle collezioni mediceo-granducali, i vetri, i metalli che hanno influenzato la coeva produzione italiana, e non ultimi gli splendidi manoscritti, fra i quali spiccano le pagine del più antico codice datato (1217) del “Libro dei Re” del persiano Firdusi, posseduto dalla Biblioteca Nazionale, e gli esemplari orientali della Biblioteca Medicea Laurenziana, rari per datazione e provenienza.

Un percorso spettacolare, vario, e affascinante attraverso secoli di scambi e contaminazioni culturali, arricchito anche da prestiti provenienti da importanti musei italiani e stranieri.

Per la durata della mostra, i due musei fiorentini, inoltre, per la prima volta offrono la possibilità di acquistare un biglietto combinato per € 29, ridotto €14.50, valido tre giorni che consentirà di visitare gli Uffizi, il Bargello la mostra Firenze e l’Islam. Arte e collezionismo dai Medici al Novecento, con accesso anche al Museo Archeologico di Firenze.

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