Cultura/ARTICOLO

Il “Battesimo di Cristo” alla pieve di Artimino

Si inaugura sabato 2 aprile la pala ad affresco della pittrice Elisabetta Rogai

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
fotopieve
Un'opera d'arte sacra contemporanea all'interno di una pieve romanica risalente all'anno 996.
E' un connubio inedito tra antico e moderno, quello che si celebra sabato 2 aprile alla pieve di San Leonardo ad Artimino (Prato). A realizzare la pala con tecnica ad affresco che rappresenta il Battesimo di Cristo è stata la pittrice fiorentina Elisabetta Rogai, cui è stato chiesto di sistemare l'opera all'interno di una cappella della suggestiva chiesa di Artimino, nel Comune di Carmignano (Prato). A dare i tratti del viso e del corpo al Cristo posando come modello per l'artista, invece, è stato l'attore Sergio Muniz.

La cerimonia di inaugurazione si terrà alla pieve a partire dalle 16, con una benedizione dell'opera da parte del parroco di Artimino. Parteciperà il soprintendente al polo museale di Firenze, Cristina Acidini: “Colpisce, in quest'opera – spiega – l'aura di sacralità semplice e schietta che l'artista ha diffuso intorno alle figure dei due protagonisti, in una linea di continuità con la grande tradizione dell'arte cristiana. Per la Rogai è stato un atto di coraggio e versatilità lasciar entrare nel mondo figurativo a lei familiare, i due sommi protagonisti dei Vangeli”.

La chiesa, in posizione più bassa rispetto al borgo di Artimino, è collocata sul crinale della collina che domina la piana tra Prato e Firenze da un lato, e la villa medicea “La Ferdinanda” dall'altro. Sorta probabilmente su una necropoli etrusca, è già citata nel diploma del 998 dell'imperatore Ottone III che elenca i privilegi del Vescovo di Pistoia. A fianco dell'edificio si trova l'imponente mole della torre campanaria, mentre all'interno della chiesa si possono ammirare la tavola cinquecentesca “Madonna con Bambino” e “San Giovanni Battista” attribuita al Franciabigio (1509) e l'affresco del Cristo Benedicente (XV secolo) opera della scuola di Agnolo Gaddi.


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