'La Città degli Uffizi', serie ideata e fortemente sostenuta dal direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali, ha scelto il Casentino come sede e territorio con il quale ritessere e riproporre al pubblico gli antichi legami con Firenze all'insegna di storia, cultura e arte. Luogo ricco di storia, oltre che di bellezze naturali, il Casentino conserva ancora oggi molti capolavori d’arte medievale e rinascimentale che attestano i suoi stretti legami con Firenze, in virtù dei floridi commerci e dell’appartenenza dell’intera regione alla vasta diocesi di Fiesole.
La mostra, visitabile fino al 19 ottobre, prende spunto dalla figura mitica del pittore Iacopo di Landino che una consolidata tradizione vuole originario, appunto, di Pratovecchio e che Giorgio Vasari identificava con quel Iacopo del Casentino, contemporaneo di Giotto, di cui la Galleria degli Uffizi possiede l'unica opera firmata, un piccolo trittico donato da Guido Cagnola al museo nel 1947 che propone una serie di pittori di scuola giottesca.
Sebbene nel territorio non sussistano dipinti del maestro, la mostra ha voluto documentare attraverso opere come la tavola della Madonna col Bambino di Romena (oggi nella Chiesa del SS. Nome di Gesù a Pratovecchio) del Maestro di Varlungo, il polittico murale di Taddeo Gaddi di Poppi raffigurante la Madonna col Bambino e santi, il Graduale miniato verso il 1330-1340, l’esistenza di una fervente vita artistica locale che ebbe inizio già alla fine del XIII secolo e che proseguì nella seconda metà del Trecento con il trittico datato 1357 nella chiesa di Pagliericcio del Maestro di Barberino e le opere di Giovanni del Biondo, anch’egli di probabile origine casentinese, seppure formatosi a Firenze nella bottega di Nardo di Cione.
Per informazioni: http://www.operalaboratori.com