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Il clima si indaga sul fondo del lago più antico d’Europa

Un team internazionale, a cui partecipa l’Università di Pisa, allo studio dell’ecosistema del bacino lacustre di Ocrida, al confine tra Macedonia e Albania

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Lago di Ohrid
Un’inesauribile fonte di informazioni utili a indagare l’evoluzione climatica, tettonica e vulcanica dell’area mediterranea. E’ il lago di Ocrida (o di Ohrid), al confine tra Macedonia e Albania. Un ecosistema unico al mondo, tanto da impegnare nello studio un team internazionale, composto, tra gli altri dal dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

“Ancora oggi nel lago vivono moltissime specie endemiche – spiega il dottor Giovanni Zanchetta, proponent institution e coordinatore del team italiano – Nella maggior parte dei casi si tratta di invertebrati, spesso molluschi la cui esistenza è legata alla particolare storia e conformazione carsica di questo ambiente. Ma vi sono anche alcune tipologie di pesci: ad esempio la trota o il carpione di Ohrid”.

Lo studio di questa elevata biodiversità sarà fondamentale per capire come questi organismi si siano preservati nel corso del tempo e abbiano reagito all’impatto dell’uomo. Ma non solo: l’analisi del fondo del lago potrebbe fornire nuove risposte sull’evoluzione del clima in tutto il Mediterraneo negli ultimi 5 milioni di anni.

“L’idea è di effettuare carotaggi profondi entro il 2012 – spiega Zanchetta – Il lago ha un’altezza di 240 metri e, secondo le rilevazioni sismiche, il suo basamento poggia su oltre 700 metri di sedimento”. Si tratta ora di reperire i fondi necessari a proseguire la ricerca.

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