Il Giardino Profondo, omaggio a Giorgio Vasari in occasione dei 500 anni della nascita festeggia sì il genio aretino ma non poteva tralasciare l’altra grande ricorrenza del 2011, quella dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Ed è riuscito a mettere felicemente insieme i due anniversari, invitando Piero Ottone a presentare il suo fortunatissimo “Cavour. Storia pubblica e privata di un politico spregiudicato” e ospitandolo nel Palazzo Vescovile di Arezzo dove è allestita l’unica mostra al momento dedicata al Vasari: “Santo è bello”, il 19 luglio.
Anzi, a suggellare la politica dei sodalizi culturali, Il Giardino Profondo organizza una visita guidata a cura della curatrice della mostra, Daniela Galoppi: la visita si terrà a partire dalle ore 18.00, è gratuita e vi si accede a mezzo prenotazione telefonica (+39 0575 453841) o email (info@arezzocittadelvasari.it). Subito dopo, ci si sposterà nella sovrastante e secentesca Sala Grande, sontuosamente affrescata da Teofilo Torri: lì Piero Ottone converserà con i colleghi Paolo Ermini (Corriere Fiorentino) e Salvatore Mannino (La Nazione) del “suo” Cavour.
Molti hanno parlato del Cavour grande statista, pochi del Cavour uomo. Del «grande tessitore» dell’Unità d’Italia, artefice di un capolavoro diplomatico che solo qualche anno prima sarebbe stato inimmaginabile, Piero Ottone traccia un ritratto politico-esistenziale agile ma esaustivo. Ne sonda il temperamento freddo e risoluto ma animato da grande passione, ne esplora gli affetti, il rapporto con il padre, e gli umori. Racconta gli amori avventurosi e complicati di un uomo al tempo stesso romantico e libertino.
Insieme cordiale e sgradevole, affascinante e collerico, Cavour era soprattutto un uomo d’azione che agiva secondo le circostanze. Sono gli eventi, più che gli ideali, a ispirare i politici di razza, e nella sua folgorante ascesa pubblica lui fu senz’altro un uomo che visse la politica come arte del possibile. Spirito autenticamente liberale, amava il juste milieu, il giusto mezzo. L’unificazione della penisola non fu il sogno della sua vita: divenne un obiettivo quando si presentò l’occasione per conseguirla. In verità, come afferma Ottone, egli "fece politica, in primo luogo, per trovare se stesso".
Cultura/ARTICOLO
Il Giardino Profondo celebra Vasari e Cavour
Il 19 luglio al Palazzo Vescovile di Arezzo Pietro Ottone presenta il suo libro dedicato a Cavour

Ottone Cavour