Secondo i risultati dell’indagine sul comparto manifatturiero regionale, condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, nel quarto trimestre dell'anno è rallentato ulteriormente il ritmo di crescita della produzione industriale. L’indicatore tendenziale della produzione si è infatti fermato a +2,7% nel periodo ottobre-dicembre, al di sotto del dato nazionale (+4,3%), che rallenta anch’esso dopo il +6,4% del terzo trimestre, e della performance regionale registrata nei primi nove mesi dell’anno.
Si tratta comunque del quarto risultato utile consecutivo dopo la recessione del biennio 2008-2009. In media d’anno, la variazione della produzione manifatturiera raggiunge pertanto, in Toscana, il +4,0% contro il +5,6% registrato per l’Italia.
In lieve controtendenza il fatturato, che cresce del +5,6% rispetto al corrispondente periodo del 2009, mostrando un’accelerazione dopo il +4,6% registrato nel precedente trimestre e portando al +5,2% la media 2010. A ciò ha tuttavia contribuito principalmente l’ulteriore risalita dei prezzi alla produzione, che fanno segnare un +3,1% dopo il 2,6% del trimestre precedente, anche per le forti pressioni provenienti dai mercati delle materie prime.
Resta su valori contenuti anche la crescita degli ordini provenienti dal mercato interno (+2,1%), mentre più sostenuto si conferma l’andamento degli ordinativi esteri, in aumento del +4,3% nel trimestre.
Nel quadro descritto resta negativo l’indicatore relativo all’occupazione (-1,4% rispetto allo stesso periodo del 2009), anche se si registrano ulteriori segnali di attenuazione della caduta rispetto ai primi nove mesi dell’anno. Risulta tuttavia ancora sostenuto il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni: secondo l'INPS, gli interventi di integrazione salariale autorizzati al comparto manifatturiero nel periodo ottobre-dicembre 2010 hanno superato i 10 milioni di ore, con un incremento di 2,5 milioni di ore rispetto al corrispondente periodo del 2009. Da sottolineare soprattutto il forte incremento del contributo offerto dalle componenti straordinaria ed in deroga, che con 8,5 milioni di ore rappresentano ormai oltre i tre quarti delle ore complessivamente autorizzate (erano meno della metà del totale nel quarto trimestre 2009).
Le dimensioni d’impresa
Rispetto alle diverse categorie dimensionali, le grandi unità produttive (oltre 250 addetti) evidenziano nel quarto trimestre 2010 un sostenuto ridimensionamento del ritmo di crescita della produzione, che si ferma al +2,7% dopo il +9,1% del trimestre precedente. Dal lato della domanda, l’incremento del fatturato resta significativo (+8,4% nel trimestre) e gli ordinativi mostrano un andamento positivo sia sul mercato interno (+7,6%) che su quelli esteri, in ripresa del +5,6% dopo il +1,0% del trimestre precedente. Dopo otto trimestri in diminuzione, da segnalare infine che nelle grandi imprese tornano a crescere i livelli occupazionali (+1,4%).
La crescita produttiva rallenta anche per le medie imprese (50-249 addetti), ma è all’interno di questa classe dimensionale l’incremento più sostenuto (+4,7% rispetto al IV trimestre 2009), mentre in termini di fatturato l’aumento del +10,9% conferma i già positivi andamenti di inizio anno. Buoni anche i dati relativi agli ordinativi, che crescono soprattutto nella componente estera.
Mostrano infine segnali di recupero le piccole imprese (10-49 addetti) che, dopo la tenue ripresa dei due precedenti trimestri, risalgono dell’1,9% in termini di produzione e del 2,6% in termini di fatturato. Gli ordinativi interni flettono ancora dello 0,5%, mentre per quelli esteri la crescita si porta al +2,7%.
I settori di attività
La riduzione del ritmo di crescita porta a cinque nel trimestre i settori manifatturieri contrassegnati da andamenti produttivi negativi. Si tratta del comparto alimentare che, dopo un inizio d’anno positivo, flette ora dello 0,4% dopo il -2,7% del terzo trimestre; della chimica, gomma e plastica, che cede lo 0,7% dopo tre trimestri di crescita; della farmaceutica (-11,3%), che esce però da un 2009 particolarmente brillante a seguito della produzione attivata dall’emergenza sanitaria; dei minerali non metalliferi (-2,1%) e del legno e mobilio (-4,7%), che tornano in negativo dopo due trimestri in ripresa.
Mostrano invece segnali positivi le specializzazioni del sistema moda, con l’abbigliamento che torna a crescere del 2,6% dopo un terzo trimestre in diminuzione, mentre il tessile (+6,3% dopo il +4,3% del terzo trimestre), il pelli e cuoio (+4,9%) e le calzature (+5,8% dopo il +2,1% del terzo trimestre) consolidano la ripresa già avviata nei trimestri precedenti.
Restano infine positivi gli andamenti all’interno delle diverse articolazioni dell’ingegneria meccanica ed elettronica, con meccanica (+8,5%) e mezzi di trasporto (+2,4%) che accelerano il ritmo di crescita, ed i rimanenti settori che mostrano invece segnali di rallentamento, meno marcati per l’elettronica (+9,4%) rispetto ai metalli, che stagnano al +0,1% dopo il +10,1% del trimestre precedente. Una situazione di stagnazione caratterizza infine anche il comparto delle riparazioni (+0,2%).
La spesa per investimenti nel 2010
La ripresa produttiva verificatasi nel corso del 2010 non sembra aver prodotto ancora effetti positivi sulla spesa per investimenti delle imprese manifatturiere toscane, complice un livello di utilizzo degli impianti (74,7%) che resta ancora al di sotto dei valori storici di riferimento. La spesa nominale per investimenti diminuisce così del 3,8% nel 2010, una percentuale in linea con quanto rilevato nell’indagine relativa al 2009 (-4,0%).
Su tale flessione incide in particolare la contrazione verificatasi nelle piccole imprese (-15,4%), che nel 2010 più hanno faticato per ritrovare la via della ripresa. Tengono invece i livelli di investimento delle medie imprese (+0,7%), mentre su tale fronte tornano ad esercitare un ruolo di traino le imprese di maggiori dimensioni (+29,0%), recuperando interamente la riduzione verificatasi nel biennio 2008-2009 (-22,7%).
Aspettative per il I trimestre 2011
Malgrado il rallentamento registrato a consuntivo nel quarto trimestre, il clima di fiducia degli imprenditori continua a registrare un lieve recupero. Il saldo perequato tra ottimisti e pessimisti relativamente all’andamento produttivo del primo trimestre 2011 risulta positivo di 12 punti percentuali (il livello dell’indicatore era pari a 11 nella precedente rilevazione e -7 un anno fa), confermando la progressiva “normalizzazione” del quadro delle aspettative registrata nel corso del 2010.
Su tale miglioramento influisce non soltanto l’evoluzione attesa sul fronte della domanda estera (+13), ma anche quella riguardante la componente interna (salita a +10 dal +7 della precedente rilevazione). Questo quadro di attese positive non impatta ancora in maniera significativa sul quadro occupazionale, che nelle previsioni degli imprenditori -pur migliorando- continua a caratterizzarsi per aspettative di segno negativo (indicatore pari a -6, era a -16 un anno fa).