“Jumon” in giapponese significa “incantesimo” ed è la parola perfetta per descrivere i videoclip della triade fiorentina formata da Massimo Montigiani (regista), Alessio Giurintano e Giulia Furlan (storyboard, background e animation). Sono “piccole magie” che raccontano storie, come nel nuovo video di Neffa da qualche giorno disponibile in anteprima su Vevo e Youtube. Il progetto è stato realizzato su disegni del fumettista Niccolò Storai che ha al suo attivo collaborazioni con Simone Cristicchi, Kappa edizioni ed ha realizzato recentemente una graphic novel di successo su Fred Buscaglione.
Il video che ricorda la Kiki di Miyazaki, il Piccolo Principe e “Why does my heart feel so bad” di Moby è una storia poetica e "naif" che sottolinea con grazia e delicatezza le parole della canzone. I “Jumon” sono professionisti da oltre 20 anni con una storia ricca di collaborazioni importanti con artisti come Max Pezzali, Zucchero, Piero Pelù, Lucio Dalla, Enzo d’Alò, Leo Ortolani, e molti altri. Intoscana è andata a intervistarli per capire quanto lavoro c’è dietro a un videoclip e come si trasforma una passione nel lavoro della vita.
Com’è nato il progetto del videoclip “Per sognare ancora”?
Massimo Montigiani: “Il progetto è nato grazie a Niccolò Storai che ci ha chiamati perché aveva un contatto con Neffa che voleva fare un videoclip partendo dai suoi disegni. Siamo partiti dal suo stile, dal suo modo di disegnare molto grafico e materico, abbiamo tirato giù una storia tutti insieme, alcuni spunti li ha dati anche Neffa. La storia della bambina che viaggia nello spazio è sua.”
Alessio Giurintano: “Diciamo che abbiamo fatto un brainstorming iniziale, una full immersion, dove Massimo e Niccolò hanno curato la regia insieme, Io in questa prima fase li ho supportati con schizzi e idee quando si trovavano in un vicolo cieco. Alla fine di questa giornata abbiamo mandato l’idea a Neffa che ha detto la sua e poi abbiamo creato un videoboard, cioè uno storyboard già con la musica sotto. Così Neffa ha potuto vedere più o meno come sarebbe stato il risultato finale. Quando fai uno storyboard per una puntata di una serie tv come può essere Peppa Pig per intendersi parti già da una sceneggiatura e da dei dialoghi, esiste già la regia e la tempistica della narrazione. In questo caso abbiamo dovuto improvvisare inserendo gag, inquadrature e dinamiche che solo un regista sa fare. Massimo ha lavorato su carta bianca scena per scena. Quando Neffa ha visto il nostro videoboard gli piaceva talmente tanto che ha detto ‘Io lo manderei in onda anche così’. Neffa ha capito benissimo come funziona il nostro lavoro e ci ha dato molta tranquillità nell’iniziare a fare l’animazione. Niccolò Storai usa dei pennelli giapponesi particolari, per simulare il suo tratto abbiamo usato un programma in flash e siamo riusciti ad avvicinarci abbastanza al suo stile”.
Era la prima volta che facevate un videoclip?
Alessio Giurintano : “Abbiamo iniziato a fare video clip nel 2000, io e Massimo abbiamo lavorato per gli 883 “Nient’altro che noi”, “La regina delle celebrità”, Lucio Dalla “Io tra un’ora sono lì”, Piero Pelù “Buongiorno mattina”, per Zarrillo “Gli angeli”. Il nostro video di maggior successo è stato “Il grande Baboomba” per Zucchero che tra l’altro è stato per un’estate intera la sigla del Festivalbar.
“Massimo Montigiani:”Abbiamo anche realizzato un video con Lorenzo Jovanotti. Lo abbiamo contattato un po’ “da fan” e lui ha subito risposto positivamente, era il 5 dicembre e voleva fare un video per Natale. Una specie di cartolina che poi ha messo sul suo sito, lasciandoci carta bianca nella realizzazione. Di videoclip ne abbiamo fatti tanti, è una cosa che ci piace perché è un lavoro completo, ha a che fare con la musica, è corto quindi devi cercare di capire come dare il meglio in quei pochi minuti. E’ una galoppata. “
Quanto tempo serve per fare un videoclip?
Alessio Giurintano: “Per quello di Neffa ci abbiamo messo tre settimane precise”
Massimo Montigiani:”Per Zucchero due mesi. Dipende dalle difficoltà che metti in campo. Per quello di Neffa sono più o meno trenta inquadrature, per quello di Zucchero erano più di cento. Diciamo che va da un mese a tre mesi. Uno spot pubblicitario da 30 secondi lo fai anche in due settimane.”
Altri lavori realizzati dai Jumon?
Massimo Montigiani:”Recentemente abbiamo fatto uno spot per il Cospe, abbiamo un rapporto stretto con Enzo Dalò (regista de La gabbianella e il gatto, Pinocchio) con il quale lavoriamo a una serie prescolare “Pipì, Pupù e Rosmarina”, lo spot per la Cepu, Kellog’s Dottor Sorriso, i Cucciolotti.”
Mi sembra di capire che nonostante la crisi avete tantissimo lavoro
Massimo Montigiani:” “Per fortuna sì. Dopo vent’anni di carriera ci conoscono, ci chiamano. Abbiamo sempre dato il massimo, sai è una cosa che va fatta con passione. Se riesci a trasmettere la passione nelle cose che fai la gente rimane contenta. A noi non arrivano cifre milionarie, i lavori però sono pagati bene. In ogni caso anche nei lavori che sono pagati meno riusciamo a trovare occasioni di creatività. Non diciamo mai di no, troviamo soluzioni che ci permettono di rientrare con i costi. Di base c’è comunque una grande passione, è un lavoro che devi fare poco con la testa e tanto con il cuore”.
Come siete arrivati a fare questo lavoro?
Massimo Montigiani: “Io e Alessio ci conosciamo dal primo giorno di scuola delle superiori, avevamo 14 anni."
Eravate quelli che invece di studiare facevano i disegnini?
Massimo Montigiani: ”Lui era il bastardo che disegnava benissimo”
Alessio Giurintano :”E lui è il bastardo nato regista, oltre a saper disegnare. Io ho iniziato questo lavoro da piccolo. Ho iniziato disegnando i flipbook. Quando avevo 10 anni mio fratello mi regalò un video registratore, era l’85. Io registravo i cartoni animati perché volevo capire come funzionavano, andavo avanti fotogramma per fotogramma. Ho sempre saputo che da grande avrei fatto i cartoni animati, cioè avrei lottato per questo. Quando abbiamo finito la scuola non ci siamo mai persi di vista, solo che lui ha iniziato a lavorare per la pubblicità, era già un piccolo regista. Io ho avuto la possibilità di conoscere Italo Marazzi, una pietra miliare dell’animazione italiana, cofondatore dello Studio K, e fondatore dello Studio 4, ha lavorato a Grisù, Calimero, Lupo Alberto, Carosello negli anni ’60. Ho avuto la fortuna di andare a lavorare per lui come ragazzo di bottega al Galluzzo.”
Massimo Montigiani:”Ci siamo formati tutti e due lì. Prima c’era la possibilità di formarsi in bottega, adesso ci sono le scuole. Noi la Giulia l’abbiamo conosciuta lì, era nostra studente ed era molto brava. La Scuola di Comics di Firenze è molto buona perchè ti mette a disposizione docenti che sono tutti professionisti. Certo non è un lavoro per tutti, non tutti possono trovare lavoro, ci vuole passione, costanza e carattere perché il mercato è agguerrito. Ci sono tante società anche straniere che sono molto brave e devi essere sempre al passo. Se sei pronto per fare della tua passione il tuo lavoro, devi dimenticarti tutto il resto e concentrarti solo su quello, specialmente i primi anni.”
Giulia Furlan: “All’inizio magari ti manca la velocità, l’esperienza, devi lavorare il doppio delle ore per ottenere lo stesso risultato che un professionista farebbe in meno tempo”.
Massimo Montigiani:” “Diciamo che la scuola ti da un’idea di come si lavoro in gruppo, di com’è il lavoro. E’ molto bello, ma difficile. Spesso hai a che fare con musicisti, doppiatori, altri professionisti, il team si allarga. E’ bello lo scambio di idee con quelli più giovani di te ma anche con quelli che lavorano da più tempo di te. E’ questo il bello. Per esempio Italo Marazzi che adesso ha 80 anni continua ad insegnarmi delle cose, ma anche un ragazzo di vent’anni appena uscito dalla scuola di comics ha qualcosa da insegnarmi. Se ti apri allo scambio continuo delle informazioni, anche attraverso internet riesci a essere sempre sul pezzo e a non staccare mai”.
Domanda di rito, progetti per il futuro?
Alessio Giurintano: “Ci stanno proponendo tre grosse produzioni per la televisione italiana, su cui però non possiamo dire ancora niente. Incrociamo le dita. Sarebbero lavori per parecchi mesi.”
Massimo Montigiani:“ Spesso abbiamo lavori molto lunghi che ci impegnano per mesi ma non possiamo rinunciare a fare qualche videoclip ogni tanto, anche perché è il tipo di lavoro che ci appassiona di più, è divertente quando hai carta bianca. Per non annoiarci ci inventeremo anche qualcos’altro. Stay tuned!”
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Per informazioni:
http://www.jumonstudio.com/