Innovazione/ARTICOLO

Il polpo-robot della Scuola Sant'Anna diventa un chirurgo

I ricercatori della scuola d'eccellenza pisana sono i partner italiani del progetto europeo Stiff-Flop, dedicato alle applicazioni della robotica soft

/ Redazione
Gio 5 Maggio, 2016

È il robot soffice, ossia capace di modificare la sua forma allungandosi, accorciandosi o schiacciandosi, lo strumento chirurgico del futuro: un braccio simile a quello di un polpo capace di entrare nel corpo umano aggirando gli organi con delicatezza, senza danneggiarli, fino ad arrivare al punto da curare.
È questo il risultato del progetto europeo Stiff-Flop, coordinato dal King's College di Londra e del quale l'Italia è partner con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Il chirurgo 'soft' è infatti figlio del robot polpo Octopus, messo a punto dal gruppo coordinato da Cecilia Laschi dell'Istituto di Biorobotica della Sant'Anna, e del quale fanno parte la professoressa Arianna Menciaffi e il ricercatore Matteo Cianchetti, che all’interno di Stiff-Flop hanno realizzato un “endoscopio a rigidezza variabile”.
“Il polpo è stato il nostro modello perché non ha ossa né strutture scheletriche, si deforma per penetrare in cavità molto strette e quando è necessario si irrigidisce” spiega Kaspar Althoefer, coordinatore del progetto.

Il polpo-robot riesce ad allungarsi e a contrarsi grazie a una combinazione di aria e di un materiale fatto di granuli: quando l'aria viene pompata nel braccio, i granuli sono liberi di muoversi in ogni direzione e rendono il robot molto duttile, se invece l'aria viene aspirata i granuli si compattano e il robot si irrigidisce nella posizione voluta.

Il prossimo passo sarà riuscire a comunicare con il robot, traducendo in informazioni utili per i chirurghi le sensazioni tattili rilevate dai sensori del robot. L'abilità del chirurgo-polpo di penetrare nel corpo umano aggirando gli organi è stata finora sperimentata su cadaveri. Il prossimo passo potrebbe essere la sperimentazione in operazioni chirurgiche su animali e poi l'ingresso in sala operatoria per i primi interventi nell'uomo.

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