Cultura/ARTICOLO

Il treno torna a Firenze ma il viaggio continua

Il saluto degli studenti toscani con le testimoni dell'Olocausto Tatiana e Andra Bucci e una domanda: "Riuscirete mai a perdonare?"

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Treno della memoria
Il treno corre verso Firenze. La nebbia prende il posto della neve e i ragazzi toscani, come era stato per tutta la sera prima, fanno avanti e indietro per salutare Tatiana ed Andra Bucci, instancabili testimoni degli orrori di Birkenau ed Auschwitz. Gli studenti hanno in mano il libro che racconta la loro storia. Nel vagone si entra a stento. Chiedono alle sorelle di appuntare sopra al libro un pensiero, una frase. Anche all’andata era stato lo stesso. Ma i volti dei ragazzi sono ora diversi. La riprova arriva dalla schermo di un computer, dove scorrono le interviste fatte all’andata, prima di partire.
“Riuscirete mai a perdonare?” chiede ancora qualcuno. In tanti glielo hanno chiesto in cinque giorni. “No – ammette una delle due – La vita certo va avanti.Ma per un sopravvissuto che ha visto tanto orrore è difficile perdonare”. Anche Shlomo Venezia diceva lo stesso. Due giornaliste del Washington Post, che faranno un reportage sul treno e sulle due sopravvissute, prendono appunti. Prima di arrivare a Padova dove scendono- Andra abita lì- le sorelle triestine vogliono salutare tutti e la loro voce corre sugli altoparlanti del treno.“Shalom” . “Siete meravigliosi, ci avete emozionato. Senza di voi non sarebbe stato lo stesso”. “Spero che vi ricorderete di tutto quello che avete visto, vissuto e sentito, di questo viaggio faticoso e non certo gioioso. Magari non subito, nel tempo”.

Perchè ad Auschwitz, come ha detto qualcuno in questi giorni, c’era ancora la neve, quella che cantava Guccini. Nel mondo c’è ancora la neve; e tuona il cannone e sale lento il vento, ieri come oggi. Per questo vedere e testimoniare è importante. Linda, pisana, scrive su twitter: “Domani sera il compito più importante, raccontare a mia nipote di nove anni dove sono stata”. Il treno si ferma. Sono le undici.

L’ultimo saluto è veloce, perché i finestrini del treno quest’anno non si possono aprire. Una ragazza regala ad Andra un braccialetto. Il viaggio è finito. Anzi no, continuerà a casa.