Il 2014 è stato un anno negativo per le imprese della Toscana ma non per quelle high-tech. Le oltre 1500 aziende ad alta tecnologia hanno nuotato controcorrente, mettendo a segno un +5,1% di fatturato per un totale di 18 miliardi di euro e un aumento dell’occupazione dell’1,3% dal 2011 ad oggi
Secondo il rapporto dell’Osservatorio sulle imprese high-tech, frutto della collaborazione fra Unioncamere Toscana e la Sant’Anna di Pisa, sono oltre 45mila gli addetti che lavorano in queste realtà innovative che investono in attività di ricerca e sviluppo (+5,9%) e assumono sempre più personale altamente qualificato (+3,5% per i laureati in discipline scientifiche e tecniche e +3,8% per gli addetti in laboratori).
Pisa e Firenze si confermano le province più high-tech, mentre i settori predominanti sono l’Information and Communication Technology e la meccanica avanzata, seguite da elettronica e life sciences (soprattutto imprese farmaceutiche e biomedicali).
La chiave del successo è anche la capacità di espansione sui mercati internazionali: circa la metà del fatturato viene infatti realizzata grazie alle esportazioni all’estero, con punte del 67% nel caso della meccanica avanzata e del 58% nelle imprese di medie e grandi dimensioni.
Un settore sempre più strategico per la Toscana, su cui la Regione punta con decisione. “Per questo un anno fa abbiamo lanciato i tre bandi per la ricerca, sviluppo e innovazione – sottolinea l’asessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini – chiamando le imprese a cimentarsi con progetti innovativi in settori economici avanzati, per riposizionarsi sui mercati esteri. Una sfida che è stata raccolta da più di mille imprese che hanno presentato 500 progetti: di questi 343 hanno passato la selezione e ottenuto 122 milioni di euro di contributi.
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