Cultura/ARTICOLO

In mostra Fedor Suskov dipingeva di nascosto

Da sabato 5 a domenica 27 febbraio alla Galleria San Gallo Art Station in via Fra' Giovanni Angelico a Firenze. Prima tappa italiana della mostra pittorica dedicata al maestro russo curata da Vittorio Sgarbi

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Autoritratto, 1994 olio su tela 74×63 cm
Inaugura alla Galleria Sangallo ART Station di Firenze, la prima tappa italiana della mostra pittorica dedicata al maestro russo Fedor Kuz’Mic Suskov (1923-2006), a cura di Vittorio Sgarbi. L’esposizione sarà aperta al pubblico da sabato 5 a domenica 27 febbraio (orari: 10/13,30 – 15/19 dal martedì al sabato; domenica e lunedì solo su appuntamento; ingresso gratuito) presso gli spazi della Galleria, in via Fra’ Giovanni Angelico 5 rosso.

Architetto, decoratore, pittore e scultore scomparso nel 2006
, Suskov ha saputo celebrare, in oltre cinquant’anni di attività, la grande tradizione russa attraverso una personalissima reinterpretazione memore dell’antica arte bizantina. Uomo di profonda fede cattolica, durante il regime comunista, dipingeva opere a sfondo religioso di nascosto. Un’esperienza sofferta e privata, ma necessaria per placare la sua grande sete spirituale. Emozionanti immagini per divulgare l’universale messaggio di Fede e Conversione. Opere dalle quali emerge la sua profonda sensibilità e che lo portano ad essere celebrato a livello mondiale.

La mostra “Arte e Stato” propone una quarantina di dipinti ad olio, emozionanti tele a sfondo sacro e numerosi paesaggi nei quali i contorni si stemperano e si confondono con l’orizzonte, in un continuum cromatico, che unisce e affratella tutti gli elementi della natura. In queste opere, si palesa la capacità dell'artista di dare forza e corposità all'uso dei colori e delle sfumature cromatiche.

“Le sue pennellate scrive Vittorio Sgarbi - celebrano un rituale in cui la parola dei libri sacri si fa visione. E la visione si converte in transvisione. Opere intrise di significati reconditi e subliminali, che l'occhio attento e acuto dell'osservatore deve saper carpire andando oltre le apparenze. La luce è l’elemento fondamentale nelle opere di Suskov. Una luce che - afferma Sgarbi - fonde il segno con il colore, attuando un’unione metafisica superiore, divina. Una luce che ha un forte riferimento teologico che irradiandosi e insinuandosi nei boschi, nei fiumi, tra gli alberi e le montagne rivela l’origine divina del creato. E’ la luce che consente di contemplare la bellezza già insita nel mondo. Un importante messaggio spirituale, quello di Suskov, ma anche filosofico e cosmologico."

Sangallo ART Station è il luogo che a Firenze non ti aspetti di trovare, una presenza quasi provocatoria nella città in cui tutto riporta a un passato meraviglioso, un’eredità così pesante da condizionare il gusto di un’intera cittadinanza. E’ proprio la leggendaria indifferenza dei fiorentini per l’arte contemporanea a rendere obbligatoria una visita a questo simbolo dell’altra Firenze, quella che non si riconosce negli stereotipi turistici e che, a sorpresa, si dimostra capace di inventare un’ avveniristica Kunsthalle per le nuove tendenze delle arti visive in grado di confrontarsi con le più interessanti gallerie italiane del settore.

http://www.sangalloartstation.it/

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