Regine, imperatori, principi ed eroi: per la prima volta esposti assieme i ritratti dei vip di Pietro Annigoni. L'occasione è l'esposizione 'Pietro Annigoni: presenza di un artista' organizzata a Firenze per il 25/o anniversario della sua scomparsa, allo Spazio Mostre dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze dal 15 ottobre al 6 gennaio.
Il maestro assurse a fama mondiale dopo la realizzazione del ritratto alla Regina Elisabetta d'Inghilterra nel 1954: da allora iniziò la corsa di personalità illustri per farsi immortalare da lui. A Firenze vengono esposte circa 150 opere, tra cui disegni, immagini compiute o semplici schizzi, in parte inedite al pubblico, provenienti dal Fondo Annigoni dell'Ente Cassa, dalla Fondazione Guelpa e da altre collezioni. Fra queste un bellissimo disegno finito della Regina Madre d'Inghilterra, alcuni bozzetti del Principe Filippo di Edinburgo e un volto della Principessa Margaret, tutti inediti. Un'altra monarca che ebbe il privilegio di essere ritratta è Margrethe II, sovrana della Danimarca, di cui l'Ente Cassa possiede il disegno preparatorio e un altro con l' inquadratura di tre quarti (inedito).
Fa invece riferimento al doppio ritratto eseguito nel 1967-'68 per le Maestà imperiali di Persia, Reza Pahlavi e Farah Diba, una inedita sanguigna del fondo annigoniano, appena abbozzata, che costituisce uno dei primi studi. Tra le curiosità, mai viste, uno dei bozzetti per lo studio del ritratto di Papa Giovanni XXIII commissionato dalla rivista Times per la copertina dell'ottobre 1962 e un disegno completo per il ritratto del presidente Usa Lyndon Johnson che apparve sempre sulla copertina di Times nel 1968. E ancora gli studi preparatori per il ritratto del generale americano Mark Clark e due bozzetti con vari profili dello scrittore Joel Lehtonen. Da Villa Godi Malinverni a Lugo di Vicenza, prestato da Christian Malinverni, esce poi per la prima volta uno dei capolavori di Annigoni, il ritratto di Patricia Rawlings, oggi membro del Parlamento britannico.
A chiudere la sequenza di celebrità inserito il Fabbro, un disegno a sanguigna e carboncino marrone, che Annigoni donò al Comune di Stia (Arezzo) nel 1976, per la 1/a edizione di quella che oggi è la Biennale Europea di Arte Fabbrile. Il Fabbro simboleggia ciò che deve o dovrebbe essere 'celebrato' quotidianamente: la dignità del lavoro. La mostra è promossa e realizzata dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dalla Fondazione Guelpa di Ivrea con Rossella Segreto Annigoni. Una sezione dell'esposizione sarà poi riproposta a Ivrea a gennaio 2014. In occasione della mostra riaperto a Villa Bardini, con nuovi spazi ed un nuovo allestimento, il Museo Annigoni.
Cultura/ARTICOLO
In mostra i ritratti "vip" di Annigoni
L'omaggio a Firenze a 25 anni dalla morte del maestro

Pietro Annigoni