Era il 9 novembre del 1943 quando un convoglio partì da Firenze per Auschwitz: erano in 400 a bordo ed arrivarono al lager dopo 4 giorni da incubo. Nessuno di loro fece più ritorno. Lo stesso viaggio tragico toccò in sorte a oltre 8mila ebrei italiani, tra cui 700 toscani: una goccia nella tragedia della Shoah e dei suoi 6 milioni di vittime.
Per ricordare l’Olocausto ed educare le nuove generazioni attraverso la testimonianza e il ricordo, la Regione Toscana ha istituito il Treno della Memoria, che dal 2002 ad oggi ha condotto oltre 5mila studenti toscani nei lager di Auschwitz e Birkenau.
Quest’anno sono in 500 a partire in direzione di Cracovia, accompagnati dagli insegnanti e per la prima volta da rappresentanti delle comunità ebraiche, di Rom e Sinti.
La redazione di Intoscana.it seguirà tutto il viaggio, da lunedì 24 a venerdì 28 gennaio, attraverso il blog dedicato all’evento http://trenodellamemoria.intoscana.it , che verrà aggiornato ogni giorno con fotografie, filmati e reportage. Anche gli studenti coinvolti, potranno lasciare la loro testimonianza postando sul blog i loro racconti di viaggio, i loro scatti o i loro video.
I ragazzi visiteranno i campi di concentramento, vedranno con i loro occhi le spoglie dell’orrore nazista, e ascolteranno la storia di chi quell’orrore lo ha vissuto sulla sua pelle. Come Andra e Tatiana Bucci, uniche bambine italiane sopravvissute ad Auschwitz, dove arrivarono a soli 4 e 6 anni, colpevoli solo d’essere nate da una madre di religione ebraica. O ancora il pratese Marcello Martini, arrestato a 14 anni perché staffetta partigiana e spedito a Mauthausen, e Antonio Cesari, fiorentino antifascista sotto le armi durante la guerra: caduto in mani tedesche dopo l’8 settembre, si rifiutò di arruolarsi nella Repubblica di Salò e finì nel campo di Treuenbrietzen, vicino Berlino.
Tra i momenti più toccanti del viaggio, ci sarà probabilmente la visita al campo di Birkenau, dove i ragazzi daranno vita a una singo cerimonia commemorativa. A ciascuno di loro, prima di partire, è stato consegnato il nome di un deportato: una storia da custodire, una vita da adottare simbolicamente, per non farla cadere nell’oblio. All’uscita dal lager tutti gli studenti pronunceranno il loro “nome” davanti ad un microfono, seguito dall’età di morte o di liberazione.
“Quest’anno partiranno altri 7 treni da altre regioni italiane, segno che il valore della nostra iniziativa ha travalicato i confini toscani” ha sottolineato il presidente dalla Regione, Enrico Rossi, che salirà sul convoglio insieme ai ragazzi e condividerà con loro i primi due giorni del percorso. “La politica ha il dovere di aiutare i giovani a costruire un’identità civile che contenga la forte repulsione verso ogni forma di sopraffazione e di violenza, così che eventi come l’Olocausto non debbano mai ripetersi” ha chiosato Rossi.
L’edizione 2011 del Treno della Memoria è intitolata a Mario Piccioli, presidente dell’Aned (l’associazione ex deportati) di Firenze scomparso nello scorso agosto. Il viaggio è il culmine di un intero anno di lavoro per gli studenti che partecipano, che hanno approfondito il tema della Shoah in classe.
LA PARTENZA. “E’ un’iniziativa importante e non episodica – ci tiene a sottolineare il presidente della Toscana Enrico Rossi – Oltre al Treno della memoria la Regione organizza molte altre iniziative contro la guerra, la violenza e la sopraffazione. Tutte insieme servono a costruire una nuova coscienza per il nuovo secolo, sensibile, rispettosa delle diversità ed adeguata ad un mondo globalizzato”. Con lui, di fronte alla palazzina del binario 16 alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze a salutare i ragazzi in partenza, c’era anche Gabriello Mancini, presidente della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, sponsor dell’iniziativa assieme alla Regione Toscana. “Abbiamo dato il nostro aiuto molto volentieri, come da tradizione – dice – Un’iniziativa come questa è importante per capire, conoscere e costr uire tutti assieme un mondo di pace, libertà e giustizia”.