Sulla sicurezza stradale non si può abbassare la guardia. Secondo i dati diramati dall'Unione Europea, nel 2009 più di 35 000 persone sono morte sulle strade del vecchio continente - l'equivalente di una città di media grandezza - per ogni morto sulle strade d'Europa ci sono 4 invalidi permanenti, con danni al cervello o al midollo spinale, 10 feriti gravi e 40 feriti lievi e i costi economici per la società sono stimati a 130 miliardi di euro all'anno.
Le misure adottate in Europa, grazie ad un apposito programma, hanno obiettivi a lungo termine, relativi al dimezzamento delle vittime di incidenti stradali entro il 2020. Tre i campi d'intervento del programma: il miglioramento della sicurezza del veicolo, la messa in sicurezza di strade e infrastrutture, infine il comportamento degli utenti della strada.
In particolare, su questo ultimo punto, lo scenario che si apre è quello dell'uso di alcool da parte di giovani e giovanissimi, oltre che dagli adulti, cosa che può rivelarsi molto pericolosa, se non letale, in caso di guida dell'auto. Dall'ultimo studio Edit (Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana) realizzato dall'Ars, l'Agenzia regionale di sanità, relativa ai comportamenti a rischio e stili di vita dei giovani toscani, emerge che “il 23,6% dei guidatori abituali ha dichiarato che ne i 12 mesi precedenti l’indagine ha guidato almeno una volta dopo aver bevuto troppo, mentre il 12,5% ha riferito di aver assunto sostanze psicotrope illegali prima di mettersi alla guida. Coloro che hanno dichiarato di consumare sostanze psicotrope nell’ultimo anno hanno un rischio dell’80% maggiore rispetto ai non consumatori. Un rischio più alto si evidenzia per i ragazzi che giocano a giochi che richiedono l’uso del denaro, che usano il cellulare durante la guida e che hanno avuto rapporti sessuali precoci”.
E' necessario quindi agire su più fronti per diminuire gli incidenti stradali e ogni attore deve fare la propria parte: gli enti pubblici preposti alla sicurezza stradale e quanti fanno formazione per modificare gli stili di vita, in primo luogo la scuola e la famiglia.
Nonostante in Toscana si registri infatti un calo di indicenti stradali - da 18.949 incidenti nel 2001 si è passati infatti a 16.911 nel 2012 (ovvero circa l'11% in meno), il numero dei feriti è diminuito del 10,3% (da 25.387 nel 2001 a 22.780 nel 2012) e in forte diminuzione è il numero dei morti, 463 nel 2001 e 248 nel 2012, ben il 46% in meno, secondo i dati diramati dall'Automobil Club Italia - la Toscana rimane tra le regioni italiane con il numero più elevato di incidenti e feriti, e con costi sanitari che nel 2008 sfiorano i 47 milioni di euro.
A tal fine la Regione ha appena varato un nuovo piano di attività sulla sicurezza stradale per il 2014, che dovrà essere adottato dall'Osservatorio regionale entro marzo 2014 (in base alla legge regionale 19/2011) per svolgersi alla fine di settembre 2014. Il piano sarà impostato un trattamento "collegiale" dei temi salienti affrontando in una tavola rotonda conclusiva gli opportuni approfondimenti con il contributo di autorevoli relatori. I focus verteranno su comportamento umano, educazione e stili di vita, oltre che sulle tematiche relative a veicoli e infrastrutture.